L’alba striscia a fiotti sulla proda


L’alba striscia a fiotti sulla proda
inonda i brani delle mura delle case,
scivola si posa rosa sulla pioda,
prosegue
quel che di tramonto rimase
tra ramo e ramo il crepitio del sole
degli alberi che sciorinano la foglia.
La gazza fugge
il gabbiano che si scaglia
e sveglia l’abbraccio nelle aiuole d’erba.
Il mattino m’infradicia gli occhi di nuovo
con le nidiate cinguettanti dei colori.
L’erba mi accompagna mentre muovo
lento,
quasi fermo,
per esplodere fuori
forze rilassate e sciolte, quasi schegge.
Cerco di forgiarmi alla legge
della pratica che amo, quotidiana.
Regina del cambiamento è la mattina
quando ancora molto dorme
ed il silenzio enorme
copre il suono del frastuono quotidiano, lascia posto
ad un parco coi suoi attimi di bosco.
Alla fonte d’acqua fresca brevi squilli
dentro al verde sono i fiori viola e gialli.
Schietto
il sole miete ed affastella
raggi d’oro che profumano di paglia
e scaldano lo sguardo che accavalla
il blu della mia ombra sulla boscaglia.
Luna corre in festa,
Lascia la palla
ai miei piedi tra una forma e l’altra.
Lancio in aria, lei corre e l’addentella
al volo e ritorna al gioco scaltra.
Riprendo a praticare, entro in me stesso.
Vista tatto e udito cambiano sede
e consistenza, l’aria è turgore e flusso,
sprofondo nel respiro mentre siede
ogni movimento giunto al suo fondo.
Scorre intorno agli occhi tutto il mondo.

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