Calignaia dopo la pioggia


Saette,
saette brune fulminano
sopra il gregge accucciato dei sassi.
Traiettorie d’aria sotto l’arco cuciono
col ponte che si arrampica dai massi.
Rondini ad ali tese mulinellano,
squarci d’aria, stridii, attimi, sentieri,
i rimasugli sfilacciati rimescolano
delle nubi vaporose dei pensieri.

Stille,
stille di pioggia e luce percolano,
sfavillano apparsi insetti a frotte a frotte,
nel fradiciume del profumo della pioggia,
nell’ombra gettata dalla volta a botte
del ponte che sul Romito aleggia
sui mezzi cespugli brillanti gocciolano
rondini a fiondate birbanti sfrecciano.

Virgole,
Virgole nel romanzo del mare
a pelo d’acqua interpungono la vita,
ed è alla vita lo stridio ed il garrire
tra nere ali e di suicidio nere dita.
Sassate in aria di rondini come ghiaia
bianchi ventri sotto la galoppata in cielo
della grondaia del ponte a Calignaia
volar di rondini e grazie a loro volo.

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