Campionati regionali F.I.Wu.K. 2008

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Sabato e Domenica 28/29 Marzo: campionati regionali Wushu a  Livorno

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Le gare si sono susseguite dal primo pomeriggio del Sabato a tutta la Domenica, vedendo impegnati i bambini ed i ragazzi dell’Istituto di Wushu, i bambini del caro amico Alessio, infortunato al ginocchio, e di Simone – Dadun, della società Acquaviva…

A Livorno, presso l’impianto sportivo dei Salesiani, si sono svolti i campionati toscani FIWuK di Wushu, le cui competizioni sono state saggiamente divise tra bambini e ragazzi/adulti, dedicando dunque il Sabato pomeriggio ai primi, e tutta la giornata di Domenica agli adulti ed ai ragazzi.

Nel pomeriggio si sono anche svolti gli incontri di Sanda’ che hanno visto risultati meno soddisfacenti, ma che possono essere letti come un momento in cui sia necessario rimboccarsi le maniche ed i guantoni per poter elevare il livello del Sanshou ad altezze simili a quanto raggiunto nel Taolu’.

E’ poi arrivata (finalmente, alle 19 e 30!!!!) l’ora delle forme internazionali codificate e delle forme libere/optional, momento in cui Ionela, Claudia Serenina e Niccodell’Istituto di Wushu, nonche’ Niccolo’ della Scuola del Fiume, hanno veramente espresso un livello altissimo, tecnico, interpretativo, artistico ed atletico.

Un particolare sentimento di gratitudine, ma non solo, deve essere espresso adElisabetta, che ha curato durante la stagione 2007 – 2008 la preparazione acrobatica ed atletica dei ragazzi, cosi’ come al lavoro di”preparazione alla preparazione” suggerito da Marco Gori e seguito dai ragazzi dell’Istituto!!!

Sentimento di altrettanta gratitudine viene espresso da noi ragazzi verso il maestro Guangtou, che nonostante alcune difficolta’ ha guidato i ragazzi fino ad un livello, almeno personalmente credo, che ora come ora possa essere vistocome il piu’ alto, e soprattutto il piu’ alto possibile con determinate risorse che questa stagione sono state disponibili!!!

Protagonista poi di questo campionato regionale, che gia’ alle scorse gare vedemmo emergere, e’ un bellissimo e profondo spirito di squadra, che unisce indissolubilmente bambini, ragazzini, ragazzi ed adulti, allievi e maestri, tutti praticanti e tutti uniti dallo stesso collante inattaccabile ed insolvibile: Zhong Guo Wu Shu.

Dopo queste gare regionali, ed in vista degli imminenti nazionali, sorge spontaneo il desiderio di proseguire lungo il sentiero intrapreso, migliorando e dedicando tutto quello che sia possibile dedicare, perche’ il punto a cui siamo giunti quest’anno non sia un traguardo che conclude un segmento delle nostre esperienze, ma possa essere un punto di partenza per una sempre maggiore dedizione agli altri…

吳鑑泉 – Wú Jiànquán

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吳鑑泉 – Wú Jiànquán

吳鑑泉 Wú Jiànquán (Wu Chien Ch’üan 1870-1942) fù un famosissimo maestro di Wushu dedito e specializzato al Taiji Quan che praticò e visse durante il Tardo Impero ed all’inizio della Repubblica Cinese.

Wú Jiànquán imparò il Wushu da suo padre, 吳全佑Wu Quanyou , 1834-1902, uno dei più famosi studenti di楊露禪 Yang Luchan (Yang Lu-ch’an, 1799-1872) e楊班侯Yang Pan-hou (1837-1890), entrambi Manchu, ufficiali di cavalleria della Bandiera Gialla (le guardi e imperiali) e successivamente la famiglia Wu appoggiò Sun Yat-sen.

Durante la proclamazione della Repubblica, nel 1912, la Cina era in tumulto, assediata per molti anni dal controllo economico e politico di paesi stranieri; Wú Jiànquán ed i suoi compagni楊少侯Yang Shao-hou (1862-1930), Yang楊澄甫Ch’eng-fu (1883-1936) e孫祿堂Sun Lu-t’ang (1861-1932) si dedicarono massificazione ed alla divulgazione del Taiji Quan insegnandolo su scala nazionale.

Aprirono così, a partire dal 1914, corsi pubblici presso l’Istituto di Educazione Fisica di Beijing, la prima struttura che provvedeva all’istruzione del Taiji Quan aperta a chiunque; Wu Jianquan ricevette inoltre gli incarichi di istruire le 12 guardie del corpo presidenziali, e d’insegnare presso la famosissima scuola di arti marziali Ching Wu.

Come risultato dell’ampliamento del pubblico a cui insegnare Taiji, molto più vasto e fisicamente impreparato ed inesperto al Wu Shu, Wu Jianquan modifico i propri metodi didattici, aggiustando, semplificando, cambiando e celando alcuni dei contenuti marziali che appartenevano al proprio bagaglio marziale e modificò dunque quanto ereditò dal padre in una disciplina accessibile al grande pubblico. Egli però ne salvò e continuò a praticare ed a sviluppare comunque i contenuti marziali del Taiji nella pratica avanzata del Tui Shou.

Wu Jianquan partì con la propria famiglia e si trasferì dal 1928 a Shang Hai, dove nel 1936 fondò la鑑泉太極拳社Chien-ch’uan T’ai Chi Ch’uan Association, al 9° piano del famoso Shanghai YMCA: l’associazione aveva lo scopo della pratica e della divulgazione di quello che in breve tempo sarebbe divenuto uno dei 5 stili di Taiji più praticati nel mondo (gli altri sono lo stile Chen, lo stile Yang, lo stile Wu/Hao e lo stile Sun). L’associazione e le scuole ad essa affiliate vennero mantenute dai discendenti e dai discepoli di Jianquan.

Nel 1942 suo figlio primogenito 吳公儀, Wu Gongyi, (1900-1970) ereditò a direzione dell’associazione e la discendenza del Taiji Quan del metodo Wu ed egli la trasferì nel 1949 ad Hong Kong, dove attualmente è ancora, diretta dal pronipote吳光宇Wu Guangyu (1946), estesasi a Shanghai, Singapore, in Malesia, in Canada, negli Stati Uniti d’America, in Inghilterra ed in Francia.

Tra gli insegnanti più famosi del Taiji secondo il metodo della famiglia Wu possiamo ricordare馬岳樑Ma Yueh-liang, 吳圖南Wu T’u-nan e鄭榮光Cheng Wing-kwong.

羞龍 Xiu Long

Nazionali di Taolu 2008

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Non c’è niente da fare!

Claudia con la spada è assolutamente superba, anche se dicono che manca di shenfa, anche se sostengono che potrebbe saltare di più, anche se tutti trovano un miliardo di anche, il punteggio della giuria di 9.23 è uscito fuori come un bel pi jian secco per spaccare in 2 quello che è spada da quello che non è spada

Clau Ban Ma Bu Chu Jian

Ioni, un po’ sottotono ed un po’ sfortunata ha anche lei dimostrato di essere ormai approdata sull’altra sponda del fiume che per me divide chi pratica in un certo modo da chi pratica in altri modi, e la sua sciabola (capace di tagliare anche il suo polso) è stata una delle più belle sciabole viste, così come il suo Changquan; sei tanta roba Ioni!!!!

Serena è stata fenomenale, le prime due linee della sua forma libera di pugno sono state eccellenti! Con un buonissimo ritmo ed un tecnicismo spettacolare, e la sua gestualità e capacità espressiva è migliorata tantissimo…, non a caso Li Yan Jun la chiama Xiao Claudia! Brava Sere!

Nicco è stato un po’ sottotono, ma ha fatto un buon pugno e, per il pochissimo che è stata provata anche una buona spada…, di lui spiccano indubbiamente le doti tecniche, un’elevazione da paura, un’ottima mobilità, e sporattutto il coragio di andare a fare sul tappeto una forma mai provata completamente, anche perchè completata davvero pochissimi giorni prima delle gare, eppure guadagnandosi una medaglia di Bronzo!

E’ quindi sempre più evidente, per me, quanto sia bello il Wushu fatto da questi ragazzi! Al tempo stesso è sempre più evidente quanto sia necessario dal loro 3 cose essenziali per un ulteriore miglioramento, che non si accontenti di vincere o di ben piazzarsi ai prossimi nazionali: 1) metodo, 2) incentivo, 3) espressione.

Il metodo è necessario perchè loro possano procedere, passo dopo passo, in una preparazione atletica che diventi paritaria al loro tecnicismo, oggi come oggi la prima scarsa ed il secondo eccellente. Per incentivo intendo non come un premio per i risultati, ma qualcuno che veramente programmi e segua i loro allenamenti, e che non li lasci soli per mesi per poi riprenderli a fine anno. Sulla propedeuticità dell’imparare ad arrangiarsi e dell’autosufficienza ognuno la pensa come vuole, per me l’orario di allenamento è l’orario di allenamento, e non di filosofia o di auto-critica. L’espressione è quel qualcosa che permea la pratica del wushu in Cina, che dal vecchio mezzo paralizzato di 90 anni al ragazzino di Shi Cha Hai rende unico, leggibile, terribilmente bello, potente ed aggraziato ogni più piccolo gesto praticato.

Pochi giorni per mettere le idee in chiaro, e poi si inizia a lavorare per l’anno prossimo…, e ritornando alle cose buone di questo bel nazionale 2008, grazie Elisabetta, e grazie a Gibbo e Lorenzo Paglia, in più grazie ai ragazzi ed algi insegnanti della Scuola del Fiume, sporattutto a Gianluca, e speriamo l’anno prossimo di poter lavorare insieme.

中国武术 Zhong Guo Wu Shu, le arti marziali cinesi

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…se si parla della Cina…viene spontaneo pensare anche alle arti marziali!

Per dire la verità, noi di Chabuduo siamo stati spinti ad approfondire l’interesse per questo paese e la sua cultura proprio dalla passione per la pratica di questa arte…
Probabilmente la diffusione dei film di Kung Fu ha contribuito in maniera decisiva ad accrescere l’interesse da parte degli occidentali verso l’oriente…e certo che molta confusione si è fatta e si fa!
Nel riconoscere ciò che è originario della Cina, o del Giappone, o di altri paesi dell’Estremo Oriente…soprattutto in merito alle arti marziali.
Ma non è certo nostra pretesa istruire, né commentare, né tanto meno criticare ciò che da altri viene scritto, affermato o divulgato in merito a questo argomento.
Vogliamo anzi mettere in evidenza una piccola parte di quella enorme quantità di informazioni e storie che è a disposizione di tutti (in rete, su riviste o libri), per cercare di stuzzicare la curiosità e la voglia di ricercare e approfondire l’argomento da parte dei nostri disgraziati avventori, attraverso citazioni, interviste, testimonianze, bibliografie e fonti che noi riteniamo interessanti.
Per cominciare abbiamo deciso di introdurre la questione mettendo in evidenza la realtà più vicina a noi in ordine di tempo e di fruibilità…
Non tutti sanno che attualmente in Cina il Kung Fu è largamente praticato come disciplina sportiva nelle scuole e in competizioni nazionali e internazionali, e che esiste un termine “di classificazione” che definisce questo aspetto delle discipline marziali cinesi come Wushu “moderno”.
In questo ambito una ulteriore classificazione viene fatta fra stili del Nord (Bei Quan) e stili del Sud (Nan Quan).
Nel Wushu moderno, in qualche modo si sintetizzano, attraverso la codificazione di stili e forme, elementi caratteristici delle tecniche di combattimento tradizionali del Kung Fu.
Gli stili moderni “codificati” , (forse a discapito di una ricerca più profonda) , possiedono un carattere marcatamente estetizzato, basato sulla rapidità delle esecuzioni e incentrato sull’interesse nella difficoltà del gesto atletico.
Una certa semplificazione garantisce la maggiore accessibilità dovuta e voluta per la massificazione delle discipline marziali, per così consentirne la diffusione tramite l’insegnamento di queste “nuove” discipline nelle scuole.
Oltre a garantire molteplici benefici psico-fisici non si preclude il fatto che la pratica del Wushu moderno costituisca una base formativa utilissima attraverso cui intraprendere un percorso di crescita nell’apprendimento di quest’arte.

铁包子Tie Baozi

Il termine 武术 Wushu

Al momento della fondazione del Comitato di Preparazione della Federazione Internazionale di Wushu nel 1985 a Xi’an, il nome utilizzato nell’atto costitutivo fu Wushu, e venne stabilito che in futuro si sarebbe usata direttamente la traslitterazione cinese e non altri nomi tradotti. […] Tuttavia l’uso del termine “Wushu” non è ancora oggi unitariamente diffuso nel mondo, ciò è dovuto in parte alla breve storia mondiale di questo sport, in parte a ragioni storiche a causa delle quali esso è stato rappresentato da altri nomi; attualmente il Wushu è chiamato Gongfu, Kungfu, Guoshu ed “Arti Marziali”.

Se sfogliamo la storia della cultura cinese possiamo vedere che le svariate forme di Wushu, in alcune migliaia di anni, sono state chiamate in moltissimi modi: tra il XX ed il VII secolo a. C. si trovano i termini quanyong – pugni e coraggio, shoubo – combattimento con le mani, jueli – provare la forza, xianggao – sopraffarsi l’un l’altro.

Tra il 770 ed il 221 a. C. compaiono nomi come jiji – attaccare abilmente, xiangbo – combattersi, shouzhan – battagliare con le mani, wuji – arte marziale, juedi -lottare. In seguito si ebbero molti altri nomi, fra i quali “Wu Yi” era comunque il più usato.

La parola Wushu compare per la prima volta nel testo “Zhaoming taizi wenxuan – raccolta di scritti dell’illustre erede legittimo”, compilato da Xiao Tong (501 – 531), letterato, figlio primogenito dell’imperatore Wudi della dinastia Liang Meridionale, ma anche in seguito il termine più popolare continuò ad essere Wu Yi.

Nel 1926 la Repubblica Cinese fissò ufficialmente il nome ” Zhong Guo Wu Shu – arti marziali cinesi”, abbreviato in Guoshu – arte nazionale, ed ancora oggi a Taiwan ed in alcuni altri paesi si continua ad utilizzare questo nome. Gli stranieri utilizzano spesso diverse traslitterazioni dei vari nomi del Wushu, come: gongfu, kungfu, guoshu, quantou, ecc… […] la parola kungfu ( o gong fu) si è diffusa nel mondo negli ultimi 30 anni al posto di Wushu.

[…] In origine la parola gongfu giunse per la prima volta in Europa circa 200 anni fa, per opera dei missionari francesi che si erano recati in Cina, ed indicava gli esercizi di conduzione del Qi ( xingqi zhi gong) dei Taoisti cinesi. Tuttavia esso non ebbe diffusione in Europa fino agli anni ‘60 e ‘70 di questo secolo, quando entrò profondamente nel cuore delle persone a seguito dei “films di gongfu” del noto artista marziale Li Xiaolong Bruce Lee.

Gongfu è il nome popolare dato al Wushu nelle province di Guangdong e Gunagxi della Cina Meridionale, ma nella storia cinese non è mai stato un termine ufficiale d’uso comune. Gongfu significa originariamente abilità, realizzazione. In cinese vi è un proverbio che dice: ” Zhiyou gongfu shen, tiechu mocheng zhen”, ossia ” solo con un profondo lavoro minuzioso si può macinare una sbarra di ferro fino a farla diventare un ago”, in altre parole “la perseveranza è la chiave del successo”.

[…] Chi studia il Wushu deve imparare a lavorare duramente e meticolosamente (gongfu), cioè deve allenare duramente gli esercizi fondamentali (jibengdong), incarnare bene l’essenza dell’abilità (gongdi), allenare bene la virtù dell’abilità (gongde) e la forza dell’abilità (gongli), ma la parola Gongfu non è mai stata un termine usato ampliamente. Mi auguro con tutto il cuore di assistere ad un ampio utilizzo del termine Wushu, e che la tecnica e la teoria del Wushu servano profondamente ed ampiamente a migliorare la salute fisica ed il carattere morale di tutti i popoli.

Shaolin Wushu Anno 1, numero 1 – Gennaio 1992

Estratto da: Xu Cai – La funzione del temrine “Wushu”, (Wushu Mingci de shiyong). Prefazione a Dizionario pratico delle arti marziali cinesi (zhongguo wushu shiyong daquan) – Traduzione di Fabio Smolari

La diffusione del Wushu in occidente

I films d’azione girati ad Hong Kong, che iniziarono a circolare in occidente all’inizio degli anni ‘70, attirarono un vasto pubblico verso le arti marziali, ma a quei tempi la Cina versava in una difficile situazione politica ed economica che le impediva contatti diretti e proficui con l’occidente in campo sportivo.

Per questa ragione si diffusero prima le arti marziali proprie di altri paesi asiatici, come il Giappone e la Corea; nonostante ciò, siccome un gran numerosi persone continuava a cercare il ” Kung Fu” (nome improprio del Wushu, derivato dalla trascrizione della pronuncia di Gongfu), alcuni improvvisati insegnanti cinesi, provenienti soprattutto da Hong Kong e Taiwan, approdarono in Occidente; ma erano il più delle volte scarsamente preparati se non addirittura approfittatori della buona fede altrui.

D’altronde, essendo molto problematico il confronto diretto con la Cina, non esistevano validi criteri di paragone per stabilire la veridicità o meno delle affermazioni dei singoli individui, e l’unica documentazione disponibile erano i films provenienti da Hong Kong, ma anche questi evidenziavano bagagli tecnici molto scarsi e lacunosi.

Nonostante questi aspetti le voci che ammantavano questo sport crebbero di continuo fino a quando, a partire dalla fine degli anni ‘70, la Repubblica Popolare Cinese inviò una squadra di atleti di Wushu in giro per il mondo in un tour di esibizioni, allo scopo di far conoscere all’occidente le vere arti marziali cinesi.

Le esibizioni toccarono anche l’Italia nel 1980 e nel 1982.

Con l’apertura della Cina all’occidente negli anni ‘80, molti praticanti dell’allora discutibile kung fu, impressionati dalle dimostrazioni viste, si recarono personalmente bella Repubblica Popolare Cinese ad apprendere finalmente lo sport tanto agognato, che trasmisero a loro volta agli appassionati del proprio paese, contribuendo così alla sua divulgazione su scala mondiale.

Dalla metà degli anni ‘80 le autorità cinesi, constatato l’enorme interesse che il Wushu andava suscitando in tutto il mondo, organizzarono corsi speciali per stranieri, e diedero l’opportunità ad atleti ed insegnanti cinesi di recarsi all’estero per insegnare questo sport.

Seguirono poi una serie di pubblicazioni e filmati nelle principali lingue occidentali che facilitarono l’apprendimento e la diffusione del Wushu nel resto del mondo.

Shaolin Wushu Anno 1, numero 1 – Gennaio 1992, A cura della Società Sportiva Quanshu di Ferrara

Articoli riproposti e arrangiati da 羞龙Xiu Long

Zaijian Li Yan Jun laoshi,,,hui jian!!!

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La nostra piccola grande insengante Li Yan Jun se n’e’ tornata a Beijing…

Adesso e’ il momento di rimboccarsi le maniche e darsi da fare, facendo tesoro di quanto Li Yan Jun ha corretto, e soprattutto di quello che ha ri-ri-confermato come metodo di allenamento e di pratica del Wushu in vista delle competizioni. Anche questa volta la nana cinese ha ri-mostrato un approccio all’allenamento serio e partecipe, dimostrando che la pratica del Wushu richiede impegno, sia da parte dell’allievo che da parte dell’insegnante.

2, 3 Giugno 2007 – Firenze: nazionali di Taolu

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Sabato 2 e Domenica 3 Giugno si sono svolti i Campionati nazionali di Taolu F.I.Wu.K. durante i quali i nostri ragazzi ed i nostri bambini si sono fatti stravalere, vincendo il I premio per i cadetti e molte, molte, molte medaglie per gli altri più grandicelli. Guarda le foto pg. 1 e pg. 2

Il Maestro Lucas Christopoulos

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Lucas Christopoulos è un personaggio da leggenda metropolitana. Nato in Svizzera da padre greco e madre svizzera, a 16 anni decise di partire per la Cina per apprendere le arti marziali e la filosofia classica.
Iscrittosi al corso di laurea quadriennale della Facoltà di Wushu dell’Istituto per l’Educazione Fisica di Pechino, completò gli studi con una tesi di ricerca sulle arti marziali nell’antica Grecia. Nel 1993 conobbe Zhang Zhicheng, 7° generazione del Tongbeiquan della famiglia Qi, col quale studiò per anni l’arte del pugilato giungendone a una conoscenza completa e venendo iscritto negli albi genealogici della scuola come 8a generazione, nonché unico allievo occidentale. Al termine del tirocinio il maestro gli affidò, come vuole la tradizione, una copia del manoscritto segreto della scuola (qijia tongbei quanpu).

Nella lontana provincia del Gansu divenne allievo del famoso maestro Huang Baoshan (1907-1998), un tesoro vivente del wushu, dal quale apprese stili tradizionali come shaolin luohaquan, erlu hongquan, zuibaxianquan.

Quando Huang Baoshan morì nel 1998, incurante della scomodità del viaggio, partecipò al suo funerale ove conobbe ex allievi e compagni del maestro che arricchirono la sua formazione con le eccellenti tecniche di bastone del Gansu: “bastone dell’ubriaco” (zuigun), “bastone del vecchio che guarda il campo” (laohan kantian gun), “bastone delle 4 porte” (simengun).
Udito che nel Gansu esisteva un monastero taoista ove ancora si praticavano arti occulte, decise di recarvisi. Qui scoprì che i monaci appartenevano alla setta della “foresta dei demoni” (guilin daopai), ancor viva in soli due luoghi in Cina, e si tramandavano i classici dell’antica strategia militare, tecniche di spionaggio, pratiche magiche ed esorcistiche.

In otto anni di permanenza in Cina, e nei suoi continui lunghi viaggi di studio, Christopoulos ha conosciuto vari famosi maestri del wushu tradizionale e studiato diverse tecniche; da un maestro di Cangzhou ha appreso anche il fengmogun (bastone del demone pazzo) e quindi è oggi depositario delle 4 tecniche di bastone più famose della Cina: shaolingun, fenngmogun, zuigun, simengun.

Rientrato a Losanna – sua città natale – è stato invitato ad insegnare presso l’Università dello Sport e ha iniziato a dedicarsi alla ricerca e all’insegnamento.

Di grande interesse storico le sue ricerche sull’influenza della cultura e delle scienze ellenistiche in Asia e gli scambi tra Cina e Occidente in ambito filosofico, culturale e marziale. Nel 2001 ha iniziato una proficua collaborazione con l’Istituto Wushu città di Firenze che lo ha invitato in Italia a tenere seminari periodici di Shaolin Zhouquantui e Shaolingun per far conoscere al pubblico occidentale l’efficacia di queste tecniche antiche fortunatamente non ancora inquinate dal moderno “Shaolin tradizionale” e non richiedenti costumini gialli, gambaletti grigi e scarpette feiyue per essere apprese.

Articolo tratto da: https://www.xiulong.it/puristipercaso

di Fabio Smolari

Premiazione atleti di livello nazionale e regionale C.O.N.I.

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29 Maggio 2007 – Firenze: teatro Saschall, premiazione atleti di livello nazionale e regionale indetta dal C.O.N.I.

Il C.O.N.I., di cui la F.I.Wu.K. e’ federazione associata, ha indetto una giornata dipremiazione dedicata a tutti gli atleti d’interesse nazionale e regionale,,,ed ha organizzato una festa al teatro Saschalldurante la quale Clau e Niccolo’ hanno eseguito una breve esibizione per mostrare che cosa sia ed in che cosa consista il Wushu!!! Noi altri siamo andati ed abbiamo passato un pomeriggio a scattare foto ed a ridere…


15 Aprile 2007 – Rimini: campionato Nazionale di Taiji e sitli interni

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Le mie ultime gare di Taiji??? Per quanto riguarda l’anno prossimo di sicuro!!!

Un abbraccio e tantissimi saluti all’amico Gibbo un bacino alla sua splendida bimba, un salutone a suo fratello Lore ed alla bravissima Huihui

Gibbo ti aspettiamo a Firenze (^..^)

Questa volta i campionati nazionali F.I.Wu.K. di Taiji e Stili Interni si sono svolti a Rimini, nel bel palazzetto dove gia’ andammo nel 2003 per le stesse competizioni.

Le gare sono state interessanti, ed è sempre un gran piacere incontrare amici lontani, che durante l’anno non c’è mai verso di rivedere e con cui scambiare qualche opinione sul Taiji e sulla pratica del Wushu guardandosi negli occhi.

Oltre ad un arbitraggio veramente incredibile, e mi chiedo: ma che cosa votano gli arbitri? Non capisco…, e perchè non ci viene detto che cosa deve essere fatto e come deve essere fatto? Così potremmo capire, e chi avesse voglia potrebbe lavorare migliorando le proprie carenze, ed esaltare le proprie doti!

Comunque, giudizi a parte che sono insindacabili (altrimenti quale è il senso di venire ad una gara se si mette in dubbio il giudizio dato???) questo e’ stato anche l’anno dell’ignoranza, nel senso che alcune persone si sono sentite ignorare, dato che mentre alcuni atleti eseguivano la propria forma gli arbitri, con la testa voltata dal tappeto di gara, discutevano…

Guarda le foto pg.1 e pg.2

25 Marzo 2007, Campionato Regionale Wushu

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Il 25 Marzo si sono tenuti i campionati regionali di Wushu F.I.Wu.K. 2007, che sono stati caratterizzati da 2 record: l’incredibile numero dei partecipanti e le interminabili ore ed ore di noiosissime attese…

Foto pg.1 e pg.2

 

 

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