中国2005年 游记笔记本: 第一章,在北京

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中国2005年 游记笔记本: 第一章,在北京, ossia “Cina, 2005 Carnet di Viaggio: capitolo Primo, a Beijing”. Le tavole ed il testo in Francese qui di seguito sono state realizzate per la Biennale di Clermont-Ferrand: tres mercì Frederique pour l’aidée!!!

中国2005年 游记笔记本

中国2005年 游记笔记本

Ce séjour en chine de 2005 a donné lieu à un carnet subdivisé en trois parties : la première partie est consacrée à ma vie à Beijing. La deuxième relate mon voyage, accompagnéé d’amis, au Sichuan et au Yunnan: cette deuxième partie est en cours de finalisation.

La troisième partie correspond à mon retour à Beijing jusqu’à mon départ en Italie.

à Beijing je louai un tout-petit appartement que j’appellais ma “casa stanza”. Ce terme désigne une maison faite d’une seule pièce, dans le quartier de Nan Li Shi Lu, qu’il est un quartier résidentiel et populaire très vivant et vraiment très chinois.

Chaque matin j’allais au parc de Tian Tan Gongyuan pour m’exercer au Taiji Quan et au Wushu (ceci constituait l’une des les raisons pour lesquelles je me suis rendu en Chine ). Durant ce séjour, j’ai rencontré mon maitre Liu Jin Ping et pleins de personnes qui m’ont accueilli comme un fils.

Faraway a Milano

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Dedico questa pagina di Carnet al bellissimo momento vissuto a Milano, in occasione della presentazione del nuovo libro di Stefano sul Giappone, edito dalla De Agostini.

Milano 2010

Milano 2010

Lijiang – carnet de Voyage

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Carnet de Voyage dedicato a Lijiang (Yunnan – Cina) su moleskine giapponese; come traccia audio ho scelto Fragment Eight – The Sound Of Swing di Kenneth Bager.

Lijiang - carnet de voyage on Japanese Moleskine

Lijiang – carnet de voyage on Japanese Moleskine

Riomaggiore: carnet de voyage

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Carnet de Voyage dedicato a Riomaggiore (SP), iniziato durante la Scuola di Carnet con Stefano Faravelli e tutti gli altri compagni di quei bellissimi 5 giorni di pittura itinerante.

Carnet de Voyage about Riomaggiore (SP) on Japanese Moleskine Audio: Pearl Jam - Yeld - Untitled (Red Dot)

Carnet de Voyage about Riomaggiore (SP) on Japanese Moleskine Audio: Pearl Jam – Yeld – Untitled (Red Dot)

Impressions et memoires: vue de Saint Miniato pendant que Je conduis de Florence à Livorno

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Dipingo l’ultima delle pagine di questa preziosa Moleskine con studi e riflessioni sugli acquerelli dell’amico generoso Azad, mon Maitre di acquerello.

Impressions et memoires: vue de Saint Miniato pendant que Je conduis de Florence à Livorno

Impressions et memoires: vue de Saint Miniato pendant que Je conduis de Florence à Livorno

Come lui lavoro a mano libera, senza alcun disegno in cui delimitare i tocchi di colore macinato, in uno stile che io chiamo Azad-impressionismo, una sorta di neo-impressionismo ad acquerello, costruito come una composizione di solidi (gli edifici) e di sfumati (tutto il resto).

San Miniato allora riappare dal ricordo e dalle impressioni, imprimée pendant que Je conduis da Firenze a Livorno.

Impressions et memoires: vue de Saint Miniato pendant que Je conduis de Florence à Livorno

Etude de l’aquarelle nocturne

Etude de l’aquarelle nocturne fondée sur “I colossi di Memnone. Di notte. In pace” par Stefano Faravelli dans “Egitto, cercando l’aleph

Etude l'aquarelle nocturne

Incigno Taccuinidiviaggio.net con una pagina dedicata a Stefano Faravelli. Una delle cose che ho sempre più desiderato “saper” fare ( o meglio saper come si potrebbe fare) è dipingere la notte e le stelle. Mi metto quindi allo studio di questa tavola tratta dal carnet di viaggio di Stefano sull’Egitto, prendendo nota sula pagina di destra dell’esecuzione, di cosa ho fatto e di come ho fatto, così da poter riconsultare il lavoro nel prossimo notturno che – progetto – si chiamerà Ursa Major.

La “sera. In pace”, guardiamo il prezioso film – documentario che Stefano ci ha donato l’ultima giorno della scuola di Carnet di Riomaggiore. Rimango colpito dalla tavola notturna che raffigura i Colossi di Memnone, essendo poi da tempo alla ricerca di uno spunto per la comprensione dell’acquerello in notturna. La tavola di Stefano è stupenda, ed impiego molto tempo ad osservare il suo stile e la soluzione che rendono questa vista incredibilmente bella e preziosa. J’etude…

Carnet de Voyage

Testo reperito da: http://acomeavventura.com/i-carnets-de-voyage/

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Articolo pubblicato su La Compagnia dei Viaggiatori n.1 luglio-agosto 2007

Per l’intervista a Maya di Giulio, carnettista, clicca qui

Carnet di Maya di Giulio

Per iniziare nulla di più adatto dei Carnets de Voyage, taccuini impreziositi da schizzi e dipinti ad acquerello. Un genere che affonda le proprie radici nella tradizione illuministica e romantica, ma che ha trovato nuovi e appassionati cultori fra quei moderni viaggiatori desiderosi di assaporare in profondità lo spirito dei luoghi e capaci di prendersi tempo per osservare, ascoltare, parlare e riflettere. Se il viaggio vero è la sintesi armonica tra vita attiva e vita contemplativa, i carnet possono allora rappresentarne l’essenza più profonda.

Il Carnet de Voyage, nato come diario di viaggio o sketch-book ad uso personale di viaggiatori e artisti a partire dal XVII secolo, fu utilizzato da pittori illustri come Toulouse Lautrec, Matisse, Van Gogh e Gauguin, da scrittori come Goethe, ma anche da scienziati illuministi o più recentemente da architetti come Le Corbusier e da naturalisti come Fulco Pratesi. Inevitabilmente risentì dell’avvento della fotografia, ma al posto di scomparire, si affermò come genere a sé, soprattutto nei paesi anglosassoni e in Francia.

Si tratta di note diaristiche arricchite da disegni, schizzi e collage dei più svariati elementi: un lavoro d’artigiano che assembla frammenti diversi, mescolando generi e tecniche, per raccontare il proprio viaggio, vicino o lontano non importa. Ne nascono dei pezzi unici, merce rara in un mondo in cui tutto è riprodotto o riproducibile in serie. Talvolta l’autore coglie con pochi tratti di penna gli elementi salienti di un luogo, altre volte il suo sguardo assomiglia a quello di un viandante del passato che racconta nel dettaglio gli scorci caratteristici e i costumi tradizionali attraverso una pittura ad acquerello dal sapore antico. La calligrafia diviene essa stessa ornamento, riempie gli spazi vuoti lasciati dal disegno, completandone e arricchendone il senso. Note e dipinti sono poi impreziositi da collage con biglietti d’ingresso, scontrini, timbri, francobolli, monete, frammenti di manoscritti, piume d’uccello e colorati pezzi di stoffa.

Ogni autore ha il suo stile personale, ma in genere il lavoro è preparato prima della partenza attraverso letture e approfondimenti, svolto sul posto nella sua parte più consistente e terminato al rientro.

L’attrezzatura è semplice: taccuini, carta, penna, colori -pastelli o acquerelli- e una macchina fotografica per fermare momenti particolari. Non deve mancare il dono di una sensibilità artistica da coltivare e affinare, ma, come per la scrittura, servono soprattutto tempo e pazienza per restituire con grazia l’immagine del mondo.

Dunque un viaggiatore-artista attento alla natura e alla gente, curioso delle diversità culturali, desideroso di immergersi nella realtà locale e di soffermarsi sui dettagli, evitando gli stereotipi del turismo di massa e riducendo così l’inevitabile distanza esistente tra viaggiatore e nativo. Infatti, se la macchina fotografica spesso ci restituisce immagini di volti senza nome e di gesti senza storia, un ritratto dipinto può essere solo il frutto di un incontro riuscito, in cui il soggetto acquista davvero importanza, senza trasformarsi nel semplice oggetto di un’istantanea.

Abituati alle fotografie, che privilegiano la sola memoria visiva, o ai racconti, fatti di parole sempre filtrate dalla mente, i carnets de voyage ci fanno riscoprire attraverso i loro spunti molteplici altre forme di percezione, sensazioni tattili e finanche profumi. La loro è una “letteratura disegnata” che, unendo la riflessione della scrittura all’immediatezza dell’immagine, nei suoi esiti più riusciti è capace di evocare la magia dei luoghi e di ricreare le emozioni del viaggio.

A.M.

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Carnets de Voyage pubblicati in Italia:

Beb–Deum, PK12. Viaggi nella Repubblica Centrafricana, FBE 2005, € 15.00

Pierre Polomé, Virgine Brouquet, Istanbul. Viaggio attraverso la Sublime Porta, FBE 2005, € 15.00

Pierre Polomé, Virgine Brouquet, Bollywood.Viaggio alla scoperta del cinema indiano, FBE 2006 € 15.00

Christophe Verdier, Antartide. Un’estate al Polo Sud EDT 2006, € 25.00

Stefano Faravelli, Cina. Carnet di viaggio, EDT 2005, € 35.00

Stefano Faravelli, Mali. Carnet di viaggio, EDT 2005, € 35.00

Le Corbusier, Les voyages d’Allemagne-Voyage d’Orient. Carnets, Ediz. it. e fr., Electa Mondadori € 51.00

Denis Clavreul, Magie d’Africa, White Star, €195

丽江 LiJiang Carnet de Voyage on Japanese Moleskine

Carnet de Voyage - Lijiang, Japanese Moleskine 1

Carnet de Voyage – Lijiang, Japanese Moleskine 1

Questo carnet di viaggio è realizzato su Moleskine giapponese (pagine con rilegatura e piegatura a fisarmonica) con acquerello trasparente, Gouache, inchiostri di china, creta rossa, gialla e bianca per l’impressione dei sigilli cinesi, e patchwork di materiale cartaceo vario.

Su Xiulong.it – Edition ho dedicato a questo lavoro uno spazio ampio, curando anche la codifica dei testi.

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