La terminologia del Wushu su ENERTAO: il palmo

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Sono molto soddisfatto che il 2009 si concluda con la pubblicazione su Enertao del mio articoletto sulla terminologia del Wushu inerente alle forme del palmo.

Enertao XVII - 4 La forma della mano: il plamo
Enertao XVII - 4 La forma della mano: il plamo

Il mio progetto sarebbe di proseguire con le forme della mano (gancio, dita ed artiglio) e poi passare alle forme del passo; questo come primissima parte di quello che vorrei diventasse un breviario della terminologia fondamentale del Wushu; il pdf dell’articolo è disponibile a questo link diretto.

Ci tengo a precisare che per la pubblicazione di questi articoli su Enertao non sono retribuito in alcuna misura, se non dalla soddisfazione di veder pubblicato materiale che scrivo durante il mio studio – anche teorico – del Wushu su una rivista importante e diffusa quale Enertao; grazie quindi alla redazione per la fiducia accordatami e per la continuità con cui il mio materiale viene pubblicato.

La forma della mano: il pugno – su Enertao

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La forma della mano: il pugno, su Enertao 3 - Ottobre 2009: 20 - 23
La forma della mano: il pugno, su Enertao 3 - Ottobre 2009: 20 - 23

Ancora un caloroso ringraziamento alla redazione di Enertao per aver pubblicato il mio breve articolo sul pugno come una delle forme della mano del Wushu.

Continuerò il mio lavoro sulla terminologia del Wushu con le altre forme della mano (plamo, artiglio, gancio e dita) per poi esaminare nel dettaglio la forma del pugno del Taijiquan, e dunque per passare alla forma del passo.

La mia idea sarebbe quella di proseguire con brevi articoli che, come fasciocli, possanopoi essere raccolti e contribuire alla creazione di un breve dizionario della terminologia del Wushu, così da poter facilitare i praticanti nello studio di nomi propri del Wushu e nell’allenamento.

Questa idea, il cui embrione nacque dall’esperienza d’insegnamento ai bambini tra il 2003 ed il 2007 nelle scuole eementari dei quartieri di Brozzi e Peretola (Firenze) e dll’esperienza di pratica e d’insegnamento con i ragazzi dei corsi di Chang Quan dell’Istituto di Wushu e della Scuola del Fiume di Firenze, specialmente quando venimmo a contatto con le insegnanti dell’Università di Educazione Fisica di Pechino Yang Hui, Li Yan Jun e Yang Li (quest’ultima in realtà per il Taiji): la conoscenza anche minima – anche solo “sonora” – della terminologia cinese ufficiale del Wushu ci consentìrapidità e facilità di comprensione e reazione agli stimoli delle insegnanti cinesi.

In Cina, nel 2005 specialmente, ma anche quest’estate, ho poi avuto la prova del 9 sulla validità e sul potenziale culturale e pratico della terminologia del Wushu. Come scritto in Enertao 2 – Luglio 2009, grazie al maestro Guadani che ha acceso in me questa scintilla, e per fortuna che le situazioni successive a questa iniezione non abbiano spento la fiammella accesa. Lo studio della terminologia del Wushu per me è poi parte dello studio della lingua e della scrittura cinese, il cui valore non considero solo culturale e linguistico, ma anche artistico poichè la calligrafia è da considerarsi la fusione di pittura e poesia.

L’articolo è disponibile in .pdf, come le altre pubblicazioni, nella sezione di Xiulong.it qualcosa ho scritto…, una parentesi di gratificazione e piccola gioia in questo momento davvero così drammatico e tanto tanto triste

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