Corso Taiji Chen 2017 – 2018 c/o ASD Oriente – Livorno

Corso di Taiji della famiglia Chen 2017 – 2018

Per cause di forza maggiore questo anno, almeno fino a tutto Dicembre, il corso Chen c/o Oriente ASD di Livorno si svolgerà con la presenza saltuaria dell’insegnante.
Gli incontri di pratica sono finalizzati alla ripetizione ed all’approfondimento della Laojia Yilu.
Di seguito un breve vademecum a cui riferirsi.

 

Struttura dell’allenamento

Ogni singola seduta di allenamento dovrebbe essere strutturata come segue

    • Riscaldamento: rotazione polsi/caviglia, rotazione gioncchia, piegamento ed estensione ginocchia.
    • Changsi Gong: Changsi Gong a mano singola, a mano doppia, tutte le rotazioni sincrone ed alternate.
    • Ripetizione forme:
      • Laojia 13 movimenti
      • Laojia Yilu

      Ripetere le forme dall’inizio alla fine una volta. Senza interruzione e senza cercare altro che l’esecuzione della forma stessa. L’obbiettivo di questa parte di allenamento è l’esecuzione della forma, non il miglioramento tecnico o l’allenamento a destrezze specifiche. Se ci si scordano parti o ci si confonde pazienza. Si chiariranno nella fase di allenamento successiva dei Gruppi di movimenti.

    • Gruppo movimenti: scegliere massimo due gruppi di movimenti ed eseguirli ripetendoli fino a fine lezione. Ogni 2, 3 volte che si esegue il gruppo di movimenti riguardare il video di riferimento cercando di adottare un cambiamento significativo suggerito da chi guida la lezione.
      Ogni gruppo di movimenti è mezza linea delle 4 linee che compongono la Laojia Yilu. (divisione di Zhu Tiancai, come in video didattico) dunque con questa suddivisione ci sono 4 linee ed 8 gruppi di movimenti, cioè mezze linee.

 

Tempi e modi

Come programma di allenamento a media distanza, se si eseguono 2 sedute/settimana, si dovrebbe lavorare per 2 settimane sulla stessa coppia di gruppo di movimenti, cioè sulla stessa linea.
In 7, 8 settimane (2 mesi) sarà così allenata la Laojia Yilu tanto nella sua esecuzione completa, quanto nell’approfondimento tecnico e nella cura dei movimenti singoli.
La tempistica del singolo allenamento dipende dalla capacità di concentrazione e dal minimizzare i tempi morti tra un’esecuzione e l’altra, tra un passaggio da una parte di allenamento (ad esempio Changsigong) all’altra (ad esempio esecuzione della Laojia Yilu).
In media il Changsigong dovrebbe richiedere 20/25 minuti.
Laojia 13 movimenti circa 6/7 minuti; Laojia Yilu 15/17 minuti.
Ogni gruppo di movimenti dai 3 ai 4 minuti, idem per la ricognizione del video o l’osservazione dell’insegnante/studente di riferimento.
Se deve esser saltato qualcosa, saltare il Changsi Gong.

Archvio materiale di riferimento

Lungi dal supportare chi presume “d’imparare dai video”, supporto invece l’idea che un certo tipo di materiale multimediale e un certo utilizzo dei device costituiscano un ottimo supporto all’allenamento.
Di seguito l’elenco dei video di riferimento (Zhu Tiancai)per la divisione della Laojia Yilu in 8 gruppi di movimento (banduan – mezza linea) e materiale per il Changsi Gong (Zhu Xianghua).

 

Changsigong – Zhu Xianghua

 

Laojia Yilu – Zhu Tiancai

 

 

 

Salvo contrordini, c/o ASD Oriente la sala è disponibile il Lunedì ed il Mercoledì sera dalle 21:30 alle 23:00. 

Allenamento e divisione della forma

Claudia Palmiotta in 仆步砍剑 - tagliare in orizzontale con la spada in Pubu

中国武术套路

Le forme delle arti marziali cinesi

Claudia Palmiotta in 仆步砍剑 - tagliare in orizzontale con la spada in Pubu

Claudia Palmiotta in 仆步砍剑 – tagliare in orizzontale con la spada in Pubu

Nella maggioranza delle discipline delle 中国武术 arti marziali cinesi sono state codificate fissate e tramandate delle sequenze di movimenti, la cui caratteristica consiste nel fornire al praticante uno strumento allenante sia dal punto di vista aerobico, sia dal punto di vista tecnico: le sequenze codificate ed ordinate si chiamano 套路 forme.

Le forme sono composte da una successione di 动作movimenti la cui origine risale – presto o tardi – al combattimento. Se concordiamo con quanto sostenuto dal professor 劉學谦1 storicamente è possibile ipotizzare l’origine delle forme e la loro codifica col fatto che gli uomini per addestrarsi nell’efficacia in battaglia raggrupparono i metodi di offesa e di difesa in sequenze, avendo così a disposizione un vero e proprio repertorio per l’addestramento ed il perfezionamento, anche in tempi di pace. Queste sequenze, poi tramandate di generazione in generazione, vennero caratterizzate da modifiche più o meno ingenti dettate da vari fattori, come ad esempio il contributo delle esperienze dei praticanti e dei maestri che raffinarono le tecniche, ne svilupparono di nuove e ne persero altre, subirono contaminazioni, ecc…

L’evoluzione delle tecnologie e con esse del modo di combattere e delle risorse belliche ha comportato nel susseguirsi dei secoli ad un’evoluzione delle varie discipline del Wushu verso ambiti prettamente sportivi, ma in linea teorica e generalizzando molto, si potrebbe dire che a lungo andare quella serie di metodi antichi di combattere apparsi da millenni nelle fonti storiche con i nomi di 手搏, 角力, 击剑, 打拳, 武建, ecc…, portarono alla nascita al perfezionamento ed allo sviluppo di quello che oggi chiamiamo stili e stili/famiglie, caratterizzati nel proprio bagaglio tecnico anche dalle rispettive forme.

Essendo dunque “le forme di oggi” radicate al “combattimento di ieri”, il praticante che ne esegue i movimenti dovrebbe esser consapevole dei contenuti e capace di esprimere le qualità del combattimento che vi sussumono, esternando coscientemente significati e tecniche marziali di attacco, difesa, ecc…, secondo la metodologia e le caratteristiche dello stile praticato, ovviamente anche nel 陈氏太极拳 pugilato della famiglia Chen.

Questa dimensione culturale arricchente quella del “semplice muoversi”, è peculiarità del Wushu quale patrimonio ed eredità culturale del popolo cinese.

Si potrebbe dire che nel 武术 vi sia da cercare ed esprimere una “coscienza” o “consapevolezza” del significato marziale del movimento, l’intenzione che spinge a muoversi. Si potrebbe pensare che nelle 中国武术 arti marziali cinesi si possa arricchire il fattore cinetico del muoversi con un fattore culturale dei suoi significati che ne forgino la qualità.

Un passo verso l’acquisizione di una maggiore competenza e consapevolezza “di cosa succede” all’interno delle forme potrebbe venire dall’utilizzo della terminologia specifica del Wushu, con l’uso, la traduzione e la spiegazione della nomenclatura tecnica cinese, che oltre ad essere la terminologia ufficiale è capace di veicolare perfettamente e descrivere funzionalmente e concisamente i movimenti.

Ad esempio se ipotizziamo che la terminologia del Wushu fosse diffusa2, con il termine 但拍脚轮臂仆步拍掌 indicheremmo una serie di movimenti e di tecniche in sequenza quali:

  • calcio frontale battendo il dorso del piede col palmo della stessa mano che calcia (但拍脚)
  • ruotare entrambe le braccia di un giro completo girando i fianchi (轮臂)
  • accosciarsi su una gamba, tenere distesa l’altra, con entrambe i talloni a terra (仆步)
  • sbattere il palmo della stessa mano della gamba distesa a terra (拍掌)

è evidente quanto la descrizione/traduzione in Italiano sia meno coincisa, dispersiva, ed al tempo stesso non completa, perchè prendendo anche un singolo concetto, come 仆步, esso non è esaurito nell’Italiano accosciarsi su una gamba e tenere l’altra distesa con entrambe i talloni a terra…; in molti sport si esegue un’accosciata analoga, ma nessuna di queste accosciate è un 仆步, a meno che non si voglia davvero eseguire un 仆步.

瀑布穿掌conficcare il palmo in Pubu - credits "Drachenmädchen"

瀑布穿掌conficcare il palmo in Pubu – credits “Drachenmädchen”


Ancor di più, una volta comprese ed apprese le applicazioni contenute in questi movimenti, si potrebbe evolvere dal “calcio frontale battuto…, ruotare le braccia…, accosciarsi…, battere il palmo a terra” a significare ed esprimere una “serie di rapide parate, una leva articolare ed una proiezione a terra”.

Questa consapevolezza delle terminologie e delle applicazioni del Wushu potrebbe trasformare il “fare allenamento” in下功夫 lavorare duramente per il raggiungimento di un’abilità estrema.

朱天才陳氏太极拳老架套路

Le forme dell’antico telaio del pugilato Taiji

dello stile Chen secondo Zhu Tiancai

L'insegnante corregge i suoi studenti nella 老架一路. Agosto 2011, 陈家沟, 河南 – Cina.

L’insegnante corregge i suoi studenti nella 老架一路. Agosto 2011, 陈家沟, 河南 – Cina.



Nello stile Chen, secondo il metodo di 朱天才 e figli, vi sono 3 forme codificate di pugno del 老架 vecchio o antico telaio, ossia:

  • 老架十三式 forma di 13 movimenti dell’antico telaio,
  • 老架一路 prima forma dell’antico telaio
  • 老架二路 seconda forma dell’antico telaio anche detta 炮捶 pugno cannone.

Tutte queste taolu sono oggettivamente una serie di动作 movimenti codificati ed eseguiti uno dopo l’altro. Ognuno dei movimenti non è un gesto fine a se stesso, ma esprime contenuti tecnici e culturali del 武术 secondo il pugilato Taiji dello stile Chen, e si realizza con l’esecuzione di forze e metodi appartenenti a questa disciplina.

Ogni movimento è somma di una o più o 技巧 tecniche singole, e contiene e dovrebbe esprimere 專题 temi, argomenti speciali e 概念 concetti propri di questa disciplina del Wushu.

L’esecuzione dei 动作 è dunque l’espressione fisica e l’applicazione di forze e tecniche.

Si realizza e si mostra all’esterno con dei movimenti che prendono corpo e sono all’unisono con una dimensione interna, un impulso volontario che muove e fa scaturire il tutto, così che l’azione prenda vita da una concentrata ed intensa intenzione, e si attui con forza addestrata.3

Perchè vi sia intenzione, e magari sia appropriata, ciascuna tecnica presupporrebbe da parte del praticante tanto la capacità ed intelligenza motoria per l’esecuzione quanto la 理解 comprensione dei movimenti da realizzare e dei concetti da mettere in atto per poterli esprimere e far intendere, muovendosi secondo i principi del pugilato Taiji dello stile Chen secondo il metodo di Zhu, cioè della disciplina del Wushu praticata.4

中国武术套路分段和训练方法

La suddivisione delle forme nelle Arti Marziali cinesi

e la metodologia di allenamento

活动 – riscaldamento della nazionale giovanile di Taolu a 什刹海,北京,Agosto 2005

活动 – riscaldamento della nazionale giovanile di Taolu a 什刹海,北京,Agosto 2005


Ogni 套路 forma è dunque costituita da una successione di 动作 movimenti concatenati che contengono tecniche, metodi e forze appartenenti al repertorio del Wushu ed eseguite secondo i principi dello stile.

L’esecuzione dell’intera 套路, se estrapolata da sfere ed interpretazioni personali della pratica ed inquadrata in un’ottica mirata all’allenamento ed al miglioramento in qualche destrezza particolare, ad esempio all’apprendimento ed incremento dei contenuti tecnici, deve fare necessariamente i conti con la “rispettabile” estensione e difficoltà delle intere sequenze.

Nel contesto delle 陈氏太极拳老架套路 forme di pugno di Taiji Chen antico telaio, queste difficoltà sono già fortemente presenti nella forma di 13 movimenti, e divengono enormi se consideriamo la老架一路 prima forma antico telaio e la 老架二路/炮捶 seconda forma antico telaio/pugno cannone, in ogni caso insormontabili per il nostro contesto “normale” di allenamento, sia per l’apprendimento delle tecniche del novizio, sia per l’approfondimento dei contenuti, magari ristretto a poche ore di allenamento settimanali.5

L’allenamento di una forma intera – sottolineando di nuovo l’approccio al contesto di allenamento – potrebbe allora essere inquadrato verso obiettivi quali:

  • 体力 la resistenza,
  • 内松 il rilassamento interno,
  • 套路專题 il tema e contenuto della forma,
  • 节奏 il ritmo, la varietà, intendendo sia la comprensione, l’espressione e l’allenamento di tutti gli aspetti e gli accenti temporali nell’esecuzione della forma, sia le variazioni “spaziali” dei movimenti, come ad esempio l’alto ed il basso, l’ampio e lo stretto, ecc…
  • tutte le altre peculiarità che caratterizzano o possono caratterizzare tutta la 套路 e la sua esecuzione per intero.

Si potrebbe anche pensare che così come una forma è composta da più movimenti, allora anche il tema generale, il ritmo ed il rilassamento nell’esecuzione dell’intera forma siano in qualche modo risultato dei medesimi aspetti da allenarsi durante la pratica dei singoli movimenti, così come anche la capacità di resistenza nell’esecuzione dell’intera forma presupporrà comunque una capacità di resistenza nell’esecuzione dei singoli movimenti ed una forma fisica accettabile.

中国武术套路训练计划

Il programma di allenamento delle forme del Wushu

La ripetizione sistematica delle forme intere rispetto ad un discorso di 训练方法 metodologia di allenamento, potrebbe essere inserita in un 训练计划 programma di allenamento come una delle fasi in cui si lavori allo sviluppo ed al condizionamento di capacità generali.

Queste capacità però, non sembra ottimale che esse siano ricavate durante la stessa fase di lavoro delle forme intere, ma potrebbe essere più funzionale che si coltivino e si rendano disponibili in altre fasi dell’allenamento dedicate, precedenti e/o parallele all’allenamento della forma intera.

In soldoni si dovrebbe poter distinguere tra cosa fare e come fare tanto l’allenamento ai contenuti tecnici della disciplina del Wushu, quanto l’allenamento all’esecuzione della forma del Wushu.

L’allenamento che distinguesse il lavoro sulle forme intere dal lavoro sulla tecnica, potrebbe godere di tutti gli strumenti e le risorse psico-fisiche per migliorare:

  • nel caso dell’allenamento della forma intera il condizionamento dedicato all’esecuzione dell’intera sequenza e l’espressione di ciò che essa “racconta” 6,
  • nel caso dell’allenamento tecnico l’apprendimento, la correzione, lo sviscerarsi dei contenuti tecnici e culturali dei movimenti.

In parole povere, si potrebbe distinguere un allenamento dedicato ai contenuti specifici di una forma – che porterà a “fare” la forma, ed un allenamento dedicato all’esecuzione della forma – che gioverà alla “prestazione” della forma.

, 组合动作, 单动作

Linee, gruppi di movimenti, singoli movimenti

Eleni Borroni esegue 作潘刺剑 - conficcare la spada in Zuopan.

Eleni Borroni esegue 作潘刺剑 – conficcare la spada in Zuopan.



L’approccio all’allenamento nel dettaglio dei contenuti tecnici delle forme rispecchia e si basa sullo studio della terminologia del Wushu, in particolare dall’osservare la 套路分段suddivisione / struttura della forma che nella tradizione si è adottata per la trascrizione e per tramandare le sequenze, un sistema che è attuato ancora oggi anche in ambiti prettamente agonistico-sportivi, e se così è stato fatto e si continua a fare da secoli ci sarà un motivo…7

Ogni Taolu trascritta è descritta e divisa in linee, generalmente 4 o 6, che costituiscono la 都套路 o 真套路 la forma completa.

Ogni linea è composta da più 动作 movimenti che prevedono passi e che spaziano generalmente da un capo all’altro della superficie dove si esegue la forma, ad esempio in ambito sportivo il tappeto da gara.

Questi movimenti hanno nomi a volte prettamente tecnici come ad esempio 弓步重拳 colpire col pugno in posizione di Gongbu, altre volte poetici come 白鹤亮翅 la gru bianca spiega le ali, vere e proprie icone immerse ed immergenti nelle tradizioni culturali, religiose e nel folklore cinese.

Più 动作 movimenti adiacenti, ad esempio 2 o 3 动作, costituiscono un segmento della linea e sono raggruppabili in 组合动作 gruppi di movimenti. Gli 组合动作 gruppi di movimenti rappresentano l’unità ottimale di allenamento volto alla raffinazione tecnica ed al miglioramento dei contenuti della forma del Wushu, così come documentato da innumerevoli filmati e documenti multimediali delle varie scuole di Wushu cinesi.

Riassumendo e prendendo in esempio un’ipotetica Taolu di una qualsiasi disciplina del Wushu composta da 4 linee:

中国武术羞龍套路: 套路分段

La forma del Drago Timido del Wushu cinese: suddivisione della forma

  1. 第一段 La prima linea
    1. 第一组合动作 Il primo gruppo di movimenti
      1. 一动作 Movimento 1
      2. 二动作 Movimento 2
      3. 三动作 Movimento 3
    2. 第二组合动作 Il secondo gruppo di movimenti
      1. 四动作 Movimento 4
      2. 五动作 Movimento 5
      3. 六动作 Movimento 6
    3. 第三组合动作 Il terzo gruppo di movimenti
      1. 七动作 Movimento 7
      2. 八动作 Movimento 8
      3. 九动作 Movimento 9
  2. 第二段 La seconda Linea
    1. 第四组合动作 Il quarto gruppo di movimenti
      1. 十动作 Movimento 10
      2. 等。。。 Ecc…
    2. 等。。。 Ecc…
  3. 等。。。 Ecc…

Dal punto di vista della 训练方法 metodologia di allenamento8 un lavoro finalizzato all’apprendimento, l’assimilazione e la maturazione di tutti i fattori descritti in precedenza che compongono – ad esempio – la 1° linea, potrebbe avvenire attraverso la ripetizione, la correzione, l’approfondimento e la raffinazione dei tre 组合动作 in cui essa è suddivisibile.9

Ogni 组合动作 costituisce per il praticante una sequenza più estesa del singolo movimento, e contiene “in piccolo” le caratteristiche dello stile e della forma, come il lavoro sul ritmo, sulla resistenza, ecc…

Al tempo stesso circoscrive l’allenamento ad un segmento ristretto, evitando la dispersione di energie e consentendo la concentrazione e la dedizione delle risorse psico-fisiche del praticante alla raffinazione dei contenuti specifici in un contesto più breve e quindi meglio gestibile di quello già ampio di una linea o di quello enorme dell’intera forma.

Un possibile approccio al programma di allenamento di una determinata forma di Wushu potrebbe allora distinguere una fase in cui la forma intera può essere scomposta ed allenata dalla sua interezza alle sue unità le 单段 singole linee e da esse segmentate nei 组合动作 gruppi di movimenti. Questa è anche la fase in cui intervenire per la correzione e l’approfondimento dei 动作, 基本功基本动作 movimenti, fondamentali, per un allenamento specifico, raffinante, ed altamente tecnico.

La ripetizione sistematica degli 组合动作, l’inserimento di varianti nei movimenti col mantenimento delle tecniche e delle forze per una variazione degli stimoli, la loro correzione e lo sviscerarne i contenuti anche attraverso l’accesso visivo a modelli di eccellenza a cui ispirarsi10, dovrebbe costituire il nucleo di numerose sedute di allenamento alle forme del Wushu11.

真套路

La forma intera

Cambiando obiettivi e momenti dell’allenamento verso il condizionamento all’esecuzione globale della forma, si potrebbe percorrere inversamente il percorso precedente basato sulla 套路分段suddivisione della forma ricomponendo da più 组合动作 la 单段 singola linea, e poi procedere in progressione assemblando 两段/半套路 2 linee / mezza forma, 三段 3 linee, fino alla 真套路 forma intera.

Durante la ripetizione sistematica delle linee, sarà possibile iniziare a curare tutti i dettagli inerenti l’esecuzione in contesti più ampi e generali, l’espressione dei vari accenti e della varietà di questi segmenti, fino alla ricostruzione della forma intera.

Al tempo stesso il praticante potrà accingere alle risorse tecniche e psico-fisiche resesi disponibili con le fasi di allenamento nel dettaglio, fasi precedenti o comunque separate dalla ripetizione della forma intera.

In questa fase dell’allenamento dedicata alle caratteristiche generali dell’esecuzione globale della forma, come ad esempio il condizionamento della 体力 resistenza, è poi possibile programmare un lavoro che riduca veramente al minimo indispensabile le eventuali correzioni dei contenuti tecnici12 ormai acquisiti ed assimilati ad un determinato livello, e che si concentri sull’intervento di fattori che vadano ad influire sull’esecuzione generale della forma.

Sempre rimanendo nel contesto di allenamento alla resistenza è possibile oltrepassare il “numero normale” di linee della forma, e ad esempio ripetere 真套路+半套路 l’intera forma + 2 linee, ed organizzare una serie di “ripetute” le cui consistenze e recuperi siano da definirsi in base ai praticanti, agli obiettivi preposti ed agli stili praticati13.

Il tutto potrebbe essere impostato secondo un modello simile :

1° ripetuta: 真套路+两段 N minuti di recupero
I SERIE RIPETUTE 2° ripetuta: 真套路+两段 N minuti di recupero
3° ripetuta: 真套路+两段

RECUPERO A PIACERE, E TOTALE

1° ripetuta: 真套路+两段 N minuti di recupero
II SERIE RIPETUTE 2° ripetuta: 真套路+两段 N minuti di recupero
3° ripetuta: 真套路+两段

RECUPERO A PIACERE, E TOTALE

1° ripetuta: 真套路+两段 N minuti di recupero
III SERIE RIPETUTE 2° ripetuta: 真套路+两段 N minuti di recupero
3° ripetuta: 真套路+两段

Per quanto riguarda le中国武术外家套路 forme degli stili esterni di Wushu, ad esempio lo stile del长拳 pugno lungo e del南拳 pugno del sud a mano nuda e con armi, ma anche altre discipline tradizionali, dimostrative, ecc… è anche possibile introdurre tra le ripetute un’esecuzione lenta della forma, finalizzata alla ricerca della massima espressione delle caratteristiche dello stile nei movimenti e nei collegamenti.

*** Note ***

1劉學谦 “La forma. I contenuti, la classificazione, la caratteristica ed il modo. Gli effetti del Wushu.” Manoscritto del professor Liu conservato c/o Istituto di Wushu della Città di Firenze

2Nelle arti marziali giapponesi l’utilizzo della terminologia tecnica in lingua nipponica è praticamente ovvia; durante gli stessi esami di cintura l’allievo deve eseguire le tecniche chiamate con la terminologia appropriata.

3Per la traduzione ed interpretazione del concetto di all’interno del 陈氏太极拳 e più in generale delle中国武术 cfr. Smolari F., 2011 “Usare l’intenzione e non la forzahttp://www.serpentebianco.org/articoli/a20110701/a20110701.php

4Moran Mark, “Typical Wushu Training in China and the West”. Cfr. mia libera traduzione: “ […] Il mio consiglio è di provare meno a pensare a che cosa la gente pensi di te e prestar più attenzione su dove le tue spalle siano o non siano allineate come si deve, o le tue dita della mano stiano assieme come si dovrebbe supporre che debbano stare. La cosa in cui definitivamente sarai preso dall’allenarti in Cina è la differenza che c’è tra “okay” e “good”, [cioè] quanto sei capace di focalizzare le tue energie nell’autocritica, l’auto-miglioramento e l’autoanalisi. Guarda un po’ più dentro e l’esterno apparirà un sacco migliore.” https://www.xiulong.it/zhongguowushu/allenamentoTipicoCinaOccidente.php

5Moran Mark, 2011 “The Reason Chinese Wushu Athletes Are So Good”: Quando la gente parla della definizione del Kung fu, o Gong fu (功夫) come se fosse la misura di una capacità o di una maestria l’implicazione inerente è che allora sia realmente una questione di tempo. Più tempo tu dedichi a fare qualcosa, migliore sarai in quella cosa. Ma l’altro lato di questa equazione del “gong fu” dipende sia dallo SFORZO-TENTATIVO che dalla INTENZIONE, o come mi piace dirlo a me INTENSITA’. Uno degli altri fattori principali che hanno gli atleti cinesi dalla loro parte è che non solo si allenano tantissimo, ma che il loro allenarsi è di una natura intensissima. Come puoi immaginare, in ora di allenamento in una scuola Cinese è di un livello d’intensità assolutamente diversa da quella di un’ora di allenamento in qualsiasi scuola occidentale. Mia traduzione: https://www.xiulong.it/zhongguowushu/laRagionePerCuiICinesi.php

6劉學谦, “Il metodo per produrre ed ordinale la forma di Wushu” : […] i movimenti scelti devono avere un significato nel combattimento. Dal manoscritto del professor Liu conservato c/o Istituto di Wushu di Firenze

72012年武术比赛国际套路 cioè la 3° generazione di forme codificate da competizione internazionale, in Italia meglio note come “ 3° set ”. La federazione internazionale di Wushu ha fornito una collana di video didattici di queste nuovissime, modernissime e criticatissime forme da gara, dunque il non plus-ultra del Wushu sportivo moderno: le forme sono presentate e strutturate secondo la tradizionale divisione canonica in linee i cui movimenti sono descritti attraverso la terminologia ufficiale del Wushu.

8Dando naturalmente per scontato l’allenamento sistematico dei 基本功,基本動作 fondamentali.

9Moran Mark, “Typical Wushu Training in China and the West” : […] ho notato che in Cina tendono a concentrasi veramente sulla dissezione dei loro movimenti. https://www.xiulong.it/zhongguowushu/allenamentoTipicoCinaOccidente.php

10Le eccellenze a cui ispirarsi possono essere numerose: maestro, atleta, filmati, ecc…, ed è provato quanto la varietà di stimoli giovi l’apprendimento. Sull’importanza dell’accesso e dell’utilizzo durante l’allenamento delle fonti di “eccellenza” cfr. Mark Moran, 2011: “I bambini nelle palestre di Wushu si stanno allenando accanto agli atleti che sono a kilometri e kilometri superiori del loro livello di abilità. In questo modo i bambini sono in grado di osservare ed assorbire quello che vedono durante l’intero tempo del loro allenamento. Non è solo che si allenano costantemente ed intensamente, o che i loro coach hanno le ultime informazioni, ma possono guardare attraverso la sala e modellare se stessi rispetto ai migliori al mondo.” https://www.xiulong.it/zhongguowushu/laRagionePerCuiICinesi.php

11Yang Hui, 2004: programma di allenamento dell’allora squadra giovanile agonistica di Taolu, Istituto di Wushu della Città di Firenze. Il programma strutturava un allenamento settimanale di 4 giorni, dal Lunedì al Sabato, della durata di circa 2 ore per ciascuna seduta. In primis Yang Hui divise e distinse nei giorni le specialità del Taolu, da allenarsi per gruppi di movimenti e linee: il Lunedì dedicato alpugno, il Mercoledì alla 短兵arma corta, ed il Venerdì alla长兵arma lunga. Il Sabato era invece dedicato ai 对练 esercizi di combattimento prestabiliti ed alle 集体套路forme di gruppo. Era anche programmato, a termine di ciascun allenamento, una sessione di esercizi di potenziamento: il lunedì per il salto e gli arti inferiori, Mercoledì per l’addome e gli arti superiori, Venerdì per la corsa e la cura generale della forma fisica. Per quanto riguarda la corsa del Venerdì, Yang Hui indicava di eseguire periodicamente dei test con cronometro, pretendendo che gli atleti della squadra agonistica giovanile incrementassero le proprie prestazioni. L’esecuzione della forma intera era prevista solo in un momento prossimo alla gara, traguardo raggiunto gradualmente a livello tecnico e fisico da mesi di pratica strutturata come descritto, dedicata alla ripetizione sistematica di gruppi di movimenti, poi una e più linee, fino a giungere all’intera Taolu.

12Queste avrebbero dovuto avvenire prima, in contesti di allenamento specifico.

13Cantini Fabiola, 2009: appunti personali e programma di allenamento per l’atleta Claudia Palmiotta in vista del campionato nazionale F.I.Wu.K. E del raduno degli atleti d’interesse nazionale in vista dei campionati europei 2009 e mondiali 2010 di Wushu.

Che cos’è il Wushu?

Che tipo di Wushu è questo?

Che cos’è il Wushu?

Mark Moran

Mark Moran

Mia traduzione dall’originale “What is Wushu?” by Mark Moran | Aug 15 2013
http://www.wushuadventures.com/what-is-wushu/

credits e foto di Mark Moran

 

Taiji at Shanghai

Taiji at Shanghai

Così come chiunque stia studiando Wushu da un po’ più di una settimana potrebbe confermarvi, la domanda più comune che tutti ascoltiamo (perlomeno ogni settimana) è: che cos’è il Wushu?

Il problema con questa domanda è che si tratta un po’ come se si dovesse descrivere i colori ad una persona cieca. Il Wushu è un sistema/filosofia veramente molto profondo da poter essere descritto in una conversazione casuale.

Certamente molti di noi risolvono la questione con le risposte “Arti marziali cinesi” oppure “Kung Fu”, nessuna delle quali è molto di aiuto, ed entrambe conducono a ulteriori domande.

Dunque, nel mio sforzo di alleviarmi il compito (e forse anche a qualcuno di voi) ho scritto questa introduzione al Wushu, nella speranza che dopo averla letta, le persone possano afferrare meglio che cosa sia il Wushu – e più importante, che cosa il Wushu non sia. (ad esempio, non è un piatto Cinese [a base di] maiale […])

Che tipo di Wushu è questo?

Che tipo di Wushu è questo?

Dunque, che cos’è il Wushu? (La risposta potrebbe sorprendere/infastidire/annoiarvi)

Letteralmente Wushu è un termine cinese, 武术 (武術 in caratteri cinesi tradizionali) ed è una combinazione dei caratteri wŭ, significante “marziale”, “guerra” o “combattere”, e shù che significa “forma d’arte”. Quindi letteralmente significa “arti marziali”.

Adesso il problema è che con una così generica definizione è possibile utilizzare il termine Wushu per descrivere l’intero range delle arti marziali.

Infatti, tecnicamente, tutte le arti marziali – dal Karate al Kali, dalla Capoeira alla Boxe arrivando fino al Wrestling – potrebbero essere detti Wushu. Tutti sono arti del combattimento che richiedono fini destrezze e maestria fisica.

A volte quando dico a qualcuno in Cina che io studio Wushu, allora mi viene chiesto “Wushu cinese?” (中国武术?), semplicemente per chiedere conferma di quale dei tipi [di arti marziali] in generale io pratichi.

 

Anche questo è Wushu?

Anche questo è Wushu?

Mentre la definizione più ampia del termine Wushu potrebbe essere tutte le arti marziali, la maggioranza delle persone pensa al Wushu come un insieme che includa specificatamente le Arti marziali cinesi. O più nello specifico, il Wushu è tipicamente definito come “le arti marziali che si originarono in Cina

Adesso, di nuovo, il problema con la definizione è che da quando le arti marziali cinesi si originarono, migliaia di anni fa, è poi avvenuta un’ampissima diffusione delle arti marziali cinesi in luoghi non-cinesi. Infatti è possibile dire che praticamente la maggior parte di tutte le arti marziali dell’Asia Orientale debbano un ampio segmento del proprio lignaggio alla Cina. Karate, Tae Kwon Do, Aijkido, Jujitsu, etc…, tutti si originarono da radici cinesi.

Ma così come il pollo del generale Tso o i Biscotti della fortuna negli Stati Uniti, le cose che lasciano la Cina tendono a prendere vita ed identità indipendenti.

Penso che molta gente ignori questo fatto quando dice “le arti marziali cinesi”, preferendo di pensare al Wushu come agli stili e le forme delle arti marziali che ancora conservino le proprie radici culturali e sociali cinesi.

Credo che la regola generale che la maggior parte delle persone segua è che se il nome dello stile è ancora pronunciato in cinese allora si tratta di Wushu cinese.

Per esempio, la maggior parte della gente non direbbe mai che il Choy Li Fut (蔡李佛 o Cài Lĭ Fó) non sia cinese, sebbene sia probabilmente praticato da più persone fuori della Cina che in Cina stessa. Ma una volta che i inizia a chiamare lo stile con un nome diverso, “Kenpo per esempio (che è una parola giapponese originatasi dal Cinese 拳法 Quán metodo del pugno”), che conduce ad altri significati ed altre culture.

Certamente, come in ogni cosa che ha migliaia di anni, nel Wushu si avranno tantissime varianti e divisioni e parcellizzazioni in fazioni. Così come nelle lingue di strato Neolatino si hanno divisioni in innumerevoli varianti di diversità linguistica, così il Wushu si presenta come un albero avente sia un forte tronco, sia salde radici nel passato, ma anche un insieme infinito di rami e di frutti che si diramano nel tempo presente.

Interno vs. Esterno

Una di queste divisioni è [quella adottata tra] stili interni ed esterni delle arti marziali cinesi.

Come (grossolana) generalizzazione, gli stili interni di Wushu sono focalizzati sulla respirazione, lo sviluppo del Qi (l’energia), e la coltivazione della destrezza e della forza interna (內功 nèi gŏng).

Certamente, questa è una sorta di divisione davvero strana visto che tutti gli stili delle arti marziali essenzialmente parlano dell’importanza del Qi, della respirazione e della forza interna. Non è che siccome si pratica uno stile esterno allora significa che non debba importare più della respirazione, giusto?

Dall’altra faccia della medaglia gli stili esterni sono quelli che generalmente si concentrano sulla potenza, la forza e l’esercizio/applicazione della potenza esterna (外功 wài gŏng).

Che è altrettanto strano poiché entrambe gli stili esterni ed interni si dedicano allo sviluppo della potenza, della forza e sull’abilità di applicare la forza.

Ma allora, quali sono veramente le differenze tra le arti marziali interne ed esterne?

Suppongo che si tratti di un problema di concentrazione. Mentre entrambe enfatizzano aspetti condivisi da tutte le arti marziali, certi stili concentrano la propria attenzione su certe aree più di altri.

Per il Wushu cinese, la maggior parte della gente ritiene che vi siano 3 scuole principali di arti marziali interne:

  1. 太极拳 tài jí quán (a volte scritto tai chi ch’uan)
  2. 八卦掌 bā guà zhăng (a volte scritto pakua chang)
  3. 形意拳 xíng quán (a volte scritto hsing yi ch’uan)

(qualche giorno affronterò la questione Wade-Gilles vs. Pinyin della traslitterazione del Cinese, ma per adesso usiamo il Pinyin nello spelling, ok?)

 

Taiji Quan

Taiji Quan

Attualmente queste tre scuole non sono né del tutto inclusive, né esclusive. Vi sono molti altri stili “interni” di arti marziali. 心意六合拳 (xīnyì liùhé quánil pugilato delle sei armonie della mente e dell’intenzione ) ad esempio, che è lo stile da cui è derivato lo Xíng yì quán, eppure non ha un posto come uno dei tre stili principali, principalmente perchè ha pochissimi praticanti (ed una terribile assenza in Wikipedia, aggiungerei)

In questo caso la popolarità è la soluzione del gioco, e gli stili maggiori sono così chiamati perchè contano la maggioranza dei praticanti.

Trovo sempre molto interessante quando dico a qualcuno che io pratico il Wushu e allora mi dicono “ non ho mai fatto Wushu, però ho fatto Tai Chi per un po ”. Chiaramente questi non realizzano che hanno appena detto un cosa sulle arti marziali equivalente a “non ho mai ballato, ma ho studiato Chachacha per un po’ ”.

Comunque è vero che, nella mente di qualcuno, gli stili interni delle arti marziali cinesi non siano parte del “wushu”. Essi hanno una definizione più limitata del Wushu, delegando altri rami dell’albero delle arti marziali a questo termine [Wushu].

Sfortunatamente perfino all’interno degli stili “esterni” delle arti marziali cinesi, si trova un’altra divisione che compete con l’identità del wushu come termine di comprensione.

Kung Fu vs. Wushu

Possiamo ringraziare Bruce Lee per questo.

Grazie Bruce...credo

Grazie Bruce…credo

Lui ha introdotto il termine “kung fu” (o 功夫 gŏng ) in Occidente senza spiegarne la traduzione letteraria.

Kung fu NON significa “arti marziali”. Tantomeno è uno stile di arti marziali.

In verità il kung fu non ha necessariamente niente a che vedere con le arti marziali.

(Ebbene si! L’ho detto)

È un termine che si riferisce ad uno specifico livello di maestria raggiunto in una certa abilità. In sostanza “kung fu” significa “un super altissimo livello di capacità quale risultato da un sacco di esercizio praticato per lungo tempo”. ( [usando il termine kung-fu] lo dici 10 volte più veloce)

Ecco perchè ho sempre trovato molto strano quando la gente dice “io pratico il kung fu” perchè letteralmente significa “io pratico la maestria”, che, onestamente, non mi dice praticamente niente di che cosa tu stia facendo. […]

Si, sono un po’ fazioso. Ma questo è comunque una questione valida su cui fare il punto.

Certamente la società, i linguaggio ed i tempi contribuiscono al cambiamento dei significati dei termini. […]

Allo stesso modo, “kung fu” è stato associato alle arti marziali cinesi, solitamente alle varianti tradizionali. (su questo argomento torniamo un po’ più avanti.)

E se si associa il termine kung fu alle arti marziali cinesi, allora ad un qualche livello il termine diverrebbe sinonimo con wushu, che anche significa arti marziali cinesi.

Ma allora, ma quale sarebbe la differenza tra il kung fu ed il wushu?

E sfortunatamente questo davvero dipende da colui a cui lo chiedi.

Alcuni diranno che non c’è differenza. Il kung fu ed il wushu sono la stessa cosa.

Altri diranno che sono completamente differenti e che il kung fu ed il wushu hanno davvero pochissimo in relazione l’uno con l’altro.

E ci saranno quelli [che staranno] nel mezzo e che diranno che il kungfu ed il wushu sono due aspetti della medesima cosa – due facce della stessa medaglia.

Ma qui è il punto…

La risposta di una persona alla domanda circa la differenza tra il kungfu ed il wushu non ti dice fondamentalmente quale sia la differenza – ti dice chi sia la persona [che risponde]. O più nello specifico, che cosa creda quella persona.

Perchè quando qualcuno ti da una risposta il cui spettro spazia in qualsiasi punto tra il “totalmente differente” ed il “totalmente uguale”, in realtà essi stanno parlando più di se stessi che delle arti marziali.

Ti stanno svelando chi ESSI siano e quale sia la LORO relazione con le arti marziali.

Le presone rispondono alle domande non basandosi sulla verità, ma sulle proprie percezioni.

Perchè la verità alla domanda “qual è la differenza tra il kungfu ed il wushu?” Consiste in come tu definisca questi due termini.

E chiunque ti stia dando qualsiasi altra risposta ti sta dicendo, non quale sia questa differenza, ma quale sia la loro personale definizione dei termini kungfu e wushu.

Questo tipo di cose di solito mi infastidisce, perchè ho una sorta di piccola fissazione sul fatto che la gente imponga la propria opinione e le proprie definizioni sugli altri. Ma, adesso, semplicemente la accetto come parte del modo in cui vanno le cose. Per lo meno ci darà qualcosa di cui chiacchierare quando ci fermiamo nel parcheggio dopo aver praticato il wushu, giusto?

Dunque, dopo aver detto tutto ciò ancora sono a darvi una risposta generalizzata. (si, lo so… totalmente ipocrita)

Ma voi lo sapete, sebbene ci siano un po’ di persone che hanno preso la propria opinione su questa situazione, la grande maggioranza della gente tende ad utilizzare il termine kungfu per riferirsi agli stili “tradizionali” delle arti marziali cinesi, e wushu come il termine con cui descrivere gli stili “contemporanei” o “moderni” delle arti marziali cinesi.

Tradizionale vs. Moderno

Ancora un’altra diramazione dell’albero delle arti marziali è quella tra le arti marziali cinesi “tradizionali” e “moderne”.

Qui è dove si comincia ad imbatterci in un pochino di storia. Come si saprà, la realtà è che TUTTE le forme delle arti marziali un tempo sono state considerate “moderne”. Chiunque sia stato a uscirsene per primo con lo stile della mantide religiosa fù probabilmente considerato “vai-all’inferno-fuori-di-qui” dagli altri praticanti di arti marziali del tempo.

A: che cosa dici? Hai visto una mantide combattere con un altro insetto ed hai deciso di farci uno stile di Wushu?

B: no, sul serio. Guarda. Mi sentirei meglio a combattere se facessi finta di essere uno scarafaggio

A: …che tipo strano

No, dico davvero. Con questa roba ci posso combattere. Lo giuro

No, dico davvero. Con questa roba ci posso combattere. Lo giuro

Infatti, essendo le arti marziali tanto “arti” quanto “scienze del combattimento”, richiedono una costante investigazione, esplorazione ed innovazione.

Quei praticanti di arti marziali che decidono che il loro sia l’unico stile che valga la pena di conoscere, e che non c’è bisogno di nessun ulteriore sviluppo, è in realtà un qualcuno che ha chiuso la sua mente ed ha tagliato fuori lo sviluppo.

Sono come quei pittori che decidono che Picasso sia l’apice della pittura, e copiano soltanto quello stile e che ritengono ogni altra esplorazione creativa successiva non degna di considerazione.

Qualsiasi cosa tu possa vedere come “moderna” (oppure strana) ad oggi, un domani sarà considerata “tradizionale”. Infatti questo sta già succedendo.

La gente oggi considera la versione degli anni ’70 del wushu contemporaneo come veramente differente nel suo approccio. Nessuno oggi davvero lo fa [cioè pratica il wushu] come facevano negli anni ’70, e dunque questo è visto – almeno sotto un certo punto di vista – come un po’ “tradizionale”.

(sicuramente non usiamo la parola “tradizionale” poiché è già utilizzata con un significato specifico nella comunità dei praticanti delle arti marziali, dunque la maggior parte di noi semplicemente dice “la vecchia scuola”.)

Dunque il wushu come forma artistica è costantemente in evoluzione. E questa evoluzione solitamente riflette le esigenze dei praticanti in qualsiasi epoca.

Sopravvivenza del più adatto

In un’epoca super lontana il wushu era un metodo per evitare che i monaci fossero troppo sedentari. Era praticato per la vitalità fisica e per la salute così che si potesse garantire di poter perseguire un percorso spirituale. La sopravvivenza in questo contesto richiese che il wushu ( o qualsiasi sia stato il nome utilizzato a quel tempo) fosse usato come un insieme di metodi per mantenere la forza e l’energia necessaria ai propri esercizi spirituali.

Dunque, un bel po’ successivamente, il wushu ha iniziato ad essere utilizzato per sopraffare le altre persone. Il mondo era un luogo avverso, e dunque la sopravvivenza in questo contesto consisteva nel proteggere se stessi e la propria famiglia. Vennero sviluppati metodi di combattimento a mani nude. Vennero forgiate armi – spade, bastoni e lance – creando sistemi di difesa che potessero essere utilizzati effettivamente. Fù un processo evolutivo, e ciascuna generazione che praticò queste forme di arti apportò dei miglioramenti adottando cambiamenti qua e là – avvolte cambiando completamente le cose al punto da renderle irriconoscibili – nell’ordine di migliorare e soddisfare al meglio alle esigenze dei tempi.

E, come ben si saprà, nella storia dell’uomo il maggior apporto di cambiamenti sociali e culturali stanno accadendo dagli ultimi 200 anni.

Sin dal XIX secolo le cose stanno cambiando ad una velocità mai vista prima. È semplicemente naturale, dunque, che anche il Wushu e le arti marziali stesse debbano cambiare. Se le arti creative sono uno specchio della società , della cultura e dei tempi in cui esse esistono, dunque il wushu è sottoposto senza alcuna eccezione a questa regola ed inoltre deve riflettere i cambiamenti sociali.

A meno che non si sia vissuto sotto una roccia [dentro una grotta] allora probabilmente si saprà che la Cina durante la metà del XX secolo ha sperimentato uno sconvolgimento radicale socio-politico globale.

Un po' di pulizie domestiche, culturalmente parlando

Un po’ di pulizie domestiche, culturalmente parlando

Le persone che detenevano la leadership del paese decisero che era giunto il momento del grande balzo in avanti e di lasciarsi alle spalle tutte le loro pratiche tradizionali. Una grossa “purga” degli elementi cinesi tradizionali ebbe inizio, e le arti marziali furono fra quelle cose che si scontrarono con questa sfida.

Molta gente lasciò la Cina e si portò il proprio Wushu con se.

Altri rimasero in Cina e continuarono a praticare in privato.

Questa divisione geografica promosse inoltre altre divisioni nello sviluppo del Wushu.

Non chiamatelo un ritorno sulla scena…

Col tempo i tumulti interni in Cina iniziarono a calmarsi, le persone in carica del governo realizzarono che certi elementi della tradizione culturale e ed artistica cinese avrebbero potuto beneficiare il popolo.

Dunque invece di focalizzarsi su quegli elementi del Wushu che avrebbero potuto crear problemi – l’applicazione delle tecniche di combattimento – venne deciso di sviluppare le componenti del Wushu che avrebbero potuto promuovere la propria cultura – l’estetica dei movimenti di combattimento.

E così, visto l’impegno fisico necessario all’allenamento nel Wushu, ne conseguì che il Wushu si fece strada come sport da competizione.

Inizialmente, coloro che per primi svilupparono la variante sportiva del wushu lavorarono duramente per mantenerne le radici marziali.

Molti dei nuovi, giovani atleti che allora studiarono con maestri dalla mente più tradizionalista dovettero apprendere un completo sistema di applicazioni – allo stesso modo in cui lo stile venne tramandato per generazioni – prima di potersi concentrare sulla performance estetica delle forme. Le forme, secondo la tradizione, erano uno strumento con cui si poteva ricordare delle applicazioni, e non l’esatto opposto.

È proprio così. I primi atleti di wushu dovettero imparare a combattere prima di poter apprendere le loro forme. Molto difficile da immaginarsi, vero?

Ma nel tempo , questa concentrazione sulle applicazioni venne meno. Non perchè le applicazioni non siano importanti. (Chiedete a qualsiasi atleta contemporaneo di Wushu e vi verrà risposto che, senza comprendere le applicazioni, le forme sono completamente vuote.) Questo accade perchè le applicazioni non sono più da tempo ormai il criterio secondo cui si è remunerati (e si sopravvive) nel mondo del Wushu.

Ultimamente il Wushu, così come la maggior parte delle cose della vita, è diventato un problema di compensi e penalità per un certo tipo di azioni e di comportamenti. Si è remunerati dalla società/gente/vita se le tue doti sono applicabili alla sopravvivenza in determinati contesti.

Da quando la sopravvivenza dell’atleta dipende dal ricevere specifici punteggi basati su specifici criteri, allora questo è il contesto in cui avviene lo sviluppo del Wushu. Qualsiasi criterio prosperi, questo è ciò che detta la direzione che prenderà il Wushu.

La sopravvivenza del praticante di wushu non dipende più dal difendersi da qualcuno, o nell’essere in un combattimento all’ultimo sangue con altra gente. Adesso dipende dal saltare alto, apparir bello ed avere una velocità incredibile, potenza ed espressività artistica. Queste sono le ragioni per cui il wushu sportivo moderno si è sviluppato nel modo in cui si è sviluppato, ed è anche la ragione per cui anche molti stili tradizionali sono cambiati.

La remunerazione può essere piacevole

La remunerazione può essere piacevole

[…] Il wushu come sport a noi contemporaneo è passato attraverso numerosi cambiamenti negli anni. E vi sono molte più differenziazioni al suo interno – cambiamenti che sono davvero troppo numerosi per essere descritti qui a pieno.

Dal Sanda vs. il Taolu, al contemporaneo-tradizionale vs. il contemporaneo-moderno, agli stili del nord vs. gli stili del sud, alle armi lunghe vs. le armi corte a… beh, ti sei fatto un’idea.

Una sorta di piantina del wushu contemporaneo è un argomento che è meglio lasciare ad un altro giorno. Che sia sufficiente dire, il wushu sportivo contemporaneo è una vasta area che sicuramente merita ulteriori discussioni.

L’evoluzione del wushu tradizionale

Nel frattempo, tornando indietro alla metà del XX secolo, color che lasciarono la Cina e mantennero le loro tradizioni concentrate sull’applicazione come la primaria espressione della propria arte, si trovarono in una strana situazione non così diversa da chi rimase in Cina.

Così come la società si era evoluta ed i popoli maturarono, il combattimento uomo a uomo (o donna a donna a seconda dei casi) non era più considerata una forma accettabile di risolvere i conflitti.

All’incirca nello stesso momento che il Wushu in Cina trovò che la sua sopravvivenza dipendesse sua dalla performance atletica, il Wushu fuori della Cina realizzò che la sua sopravvivenza dipendeva dagli aspetti della vita non concentrati sul combattimento.

Dunque, che cosa succede quando si ha un arte del combattimento i cui fondamenti si ritrovano in un mondo dove la somma espressione dell’arte stessa non è più socialmente assolutamente accettabile?

Certamente ti adatti.

è tempo di fare qualche adattamento ragazzi dell'artiglio della tigre

è tempo di fare qualche adattamento ragazzi dell’artiglio della tigre

Ma non fù un adattamento semplice. Le persone erano radicate con le proprie tradizioni e le innovazioni spesso impiegarono diverse generazioni per affermarsi. Molte persone si stanno adattando tutt’oggi. È semplicemente naturale, reale, e forse alla fine dei conti non è nemmeno una cosa poi così tanto negativa.

Molti insegnanti che si erano concentrati sulle applicazioni delle arti marziali realizzarono che le arti marziali potevano essere utilizzate per altri scopi di sopravvivenza.

Invece di sopravvivere difendendosi o combattendo altri, si poteva sopravvivere insegnandole e tramandando la loro eredità culturale ad un’altra generazione.

Si potrebbe controbattere “Ma i mastri di Wushu hanno da lungo tempo insegnato per tramandare la propria eredità culturale.

Sicuro, questo genere di cose non era necessariamente una novità, ma così come l’umanità prosegue nella sua maturazione sociale, l’utilizzo delle arti marziali nel combattimento divenne sempre meno comune e necessario, e questa transizione incrementò con il perdurare della pace.

Insegnare le arti marziali è così diventato sempre meno un fatto d’insegnare ai propri studenti a sopravvivere ad un conflitto – si insegnano le arti marziali così che la propria arte possa sopravvivere ai cambiamenti sociali. Insegnando ed essendo pagato per insegnare, è comunque un modo di sopravvivere nella società odierna, modo che è altrettanto legittimo come difendere il proprio villaggio dai briganti centinaia di anni fa.

Lo stato del Wushu oggi

Così, ai nostri giorni abbiamo una parte di società che utilizza il Wushu come metodo di sopravvivenza attraverso la performance di uno sport atletico – il “Wushu sportivo moderno ”.

Poi abbiamo un altra porzione della società che utilizza il Wushu come metodo per sopravvivere attraverso l’educazione culturale alle arti – il “maestro di kung fu tradizionale”.

Dunque c’è un’intera porzione al centro di questo segmento. Tuttavia quelle nicchie sociali che utilizzano ancora oggi il Wushu col significato di sopravvivere attraverso il combattimento è incredibilmente piccolo.

Questo significa che non valga la pena di studiare il Wushu ( a prescindere da come lo si definisca) se non si avrà mai una possibilità di utilizzarlo?

Certamente no.

Come tutte le arti, il Wushu va ben oltre uno specifico fine. Vi sono più facce nello studio delle arti marziali che non è possibile elencarle qui.

Dall’aspetto della salute fisica, all’elevazione spirituale, allo sviluppo di destrezze e capacità specializzate utilizzabili in altri sport, nelle arti della recitazione, in altre arti, nell’educazione, gli utilizzi e le implementazioni delle arti marziali sono sterminate.

Così come chi stia studiando arti marziali da un po’ di tempo potrebbe dirti – le arti marziali non c’entrano con i conflitti, perfino se si tratta di un sistema basato su tecniche di combattimento.

Mi sono reso conto che per tante persone questo suona come un ossimoro.

Mi sono ritrovato in ben più di una discussione in cui la gente fosse ostinatamente convinta del fatto che le arti marziali siano semplicemente inerenti al combattimento e che le persone che si allenarono alle arti marziali centinaia di anni fa non lo facessero per uno sviluppo personale – ma lo facessero per sopraffare altre persone, così da non essere uccisi.

Ma è proprio qui il punto no? Questo è stato centinaia di anni fa.

Nessuno adesso sta venendo nel tuo villaggio per saccheggiare il tuo tesoro e per rubarti le vacche. Nella società odierna lo scopo delle arti marziali si è elevato.

Così come la musica che un tempo era utilizzata come mezzo per la trasmissione della tradizione orale e della storia attraverso la società, adesso è utilizzata per ogni cosa, dalla terapia alla comunicazione con gli animali, dall’espressione artistica alle terapie contro le malattie.

Il Wushu inoltre proviene da un contesto molto specifico e si è sviluppato in qualcosa che è davvero molto di più di ciò che era originariamente.

è tempo di trovare la nostra via nel Wushu...

è tempo di trovare la nostra via nel Wushu…

Allora, che cos’è il Wushu?

Alla fine la risposta alla domanda “che cos’è il Wuhsu” – o per lo meno l’unica risposta che una persona potrebbe dare con una certa accuratezza – finisce per essere la risposta più inadempiente che una persona potrebbe ascoltare:

dipende”.

Forse aiuterà pensare ad un contesto diverso…

Se un robot intelligente ma privo di alcuna emozione domandasse “che cos’è l’amore?” come si potrebbe descriverglielo? C’è una risposta semplice?

L’amore è definibile da coloro che lo provano.

Nel momento in cui si prova allora si conosce. E può essere provato in modi così differenti da gente così diversa che non esiste una singola risposta che potrebbe soddisfare tutti coloro che ne hanno esperienza.

Anche il Wushu è definibile da coloro che lo praticano.

Quando si comincia a studiare, si comincia a comprenderlo. Ma lo si comprende in un modo unico grazie a te, grazie al tuo insegnante, grazie alla tua vita ed all’ambiente in cui vivi.

Dunque non c’è una singola risposta che possa soddisfare tutti i praticanti di Wushu.

Per stravolgere completamente un’espressione popolare, il Wushu è quello che Wushu fa.

E se si è uno di quelli che” fanno” Wushu, allora la definizione che ti sei dato è veramente l’unica definizione di cui ti dovrai preoccupare.

Commento di Eric Chang – 19 Agosto 2013

Citando Mark: “le arti marziali non c’entrano niente col combattere, sebbene si tratti di sistemi basati su tecniche di combattimento”. Leggere questo per me ha molto senso, e non ci trovo nessun ossimoro. Tempo fa ho avuto una breve ma profonda conversazione di questo con mio padre; la mia tesi era – come tutti quelli che volevano apprendere il Wushu per combattere contro gli altri – “ che il Wushu fosse finalizzato esclusivamente al combattimento, che lo sia sempre stato e che sempre lo sarà”. Quello che mio padre mi rispose era molto profondo, e mi spiegò che il carattere in realtà si potrebbe dividere in due parti. […] zhi che significa “fermare” e gedaga”, che assieme al carattere shu significa “l’arte di arrestare la daga”.

Il Wushu allora non è mai stato destinato ad iniziare/cercare il conflitto. Anche se le proprie qualità siano altissime, non si dovrebbero mai usarle per risolvere le cose, se lo si facesse allora ci si abbasserebbe al livello dei malandrini che cercano problemi. Dovrebbe poter essere utilizzato davvero come l’ultima spiaggia alla conclusione di un problema se niente altro potrebbe esser fatto.

Questo mi ha colpito veramente, come una mattonata. Che cosa mi disse mio padre fù così profondo che mi si è inciso nella mente per sempre, e mio padre mi ha fatto guardare al Wushu con una luce totalmente nuova. Potrei dire che questa è la mia definizione personale di che cosa sia veramente il Wushu per me.

Saluti e complimenti!

 

***

Grazie all’amico Mark per l’articolo e per il materiale infinito ed infinitamente utile che mette a disposizione della comunità di praticanti del Wushu.

Wushu Livorno

Wushu Livorno

二〇十五年 三月 十一日

羞龍

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Terminologia fondamentale della sciabola

Terminologia fondamentale del Wushu: le parti della Sciabola

 

Terminologia fondamentale del Wushu: le parti della Sciabola

Terminologia fondamentale del Wushu: le parti della Sciabola

Un dizionario succinto dei termini fondamentali e delle tecniche base dell’arte della sciabola cinese.

Il pdf è qui disponibile: WushuCidian-Daoshu

Terminologia fondamentale della spada

Terminologia fondamentale della Spada

剑术名称 terminologia fondamentale della spada

Breve e non esaustivo abbecedario dei termini principali dell’arte della spada nel Taiji, e di alcune delle tecniche principali incontrate nelle sequenze che studiamo.

Terminologia fondamentale della Spada

Terminologia fondamentale della Spada

 

Il pdf è qui disponibile: Terminologia fondamentale della Spada_01

Allenamento tipico al Wushu in Cina ed in Occidente

Xie Zhen Hao – Frog Leaps
Xie Zhen Hao – Frog Leaps

Xie Zhen Hao – Frog Leaps

Mi accingo nuovamente alla traduzione di un articolo dell’amico Mark Moran, traduzione che faccio per gustare e comprendere il più possibile il suo lavoro eccezionale, e per mettere a disposizione in Italiano una fonte preziosa per quanti desiderino osservare in modo critico ed analitico la situazione del Wushu in Italia.

E’ mia opinione che la situazione del Wushu italiano – per la mia limitata e circoscritta esperienza – sia perfettamente specchio della situazione generale del mio paese (sempre parlando della mia limitata e circoscritta esperienza) dunque un qualcosa che – ribadisco: personalmente parlando!!! – desidererei profondamente cambiare in modo radicale, direi profondo e radicale.

Rimanendo però a tema, e cioè nel contesto dell’allenamento tipico degli atleti in Cina – che Mark descrive – il modello generale che Mark ha ottimamente e fedelmente riassunto coincide al 100% con quanto ho visto e vissuto a Pechino ed in Cina, parlando di allenamenti SPECIFICI di atleti cinesi campioni nazionali, e non di allenamenti di gruppi di occidentali in strutture sportive in Cina, anche nelle medesime strutture sportive di prim’ordine quali Shichahai di Pechino.

L’individuazione delle parti che definirei settoriali dell’allenamento è un contributo essenziale, ancora più prezioso grazie anche alle indicazioni temporali per ciascun blocco settoriale: appare chiaro come sedute di allenamento non organizzate, non specializzate, inferiori ad un certo tetto di tempo siano incompatibili con un progetto concreto di sviluppo del Wushu contemporaneo sportivo.

Allenamento tipico al Wushu in Cina ed in Occidente

Mia libera traduzione dal blogs di Mark Moran “ Typical Wushu Training in China and the West

Non insisterò sulla mia incompetenza di fronte ai testi che ho da commentare. […] Vi prego però di essere estremamente indulgenti nei miei riguardi. Emmanuel Lévinas, 1977 “Du Sacré au Saint – Cinq nouvelles lectures talmudiques”

Per molte persone, quando vi siete allenati soltanto in una scuola per la maggior parte della vostra vita di Wushu, iniziate a immaginare come sia la vita dall’altro lato del proverbiale tappero. Le altre scuole si allenano come voi? Che cosa fanno durante le loro classi (lezioni) ? Focalizzano maggiormente sui fondamentali o sulle forme? E che cosa, a proposito degli esercizi di condizionamento?Queste sono domande abbastanza normali e, anche se tu hai avuto l’esperienza di allenarti in altre poche scuole, sarai ancora curioso di sapere per che cosa passino gli altri atleti di Wushu (che cosa fanno, come lavorano). Questa curiosità è buona perchè è il segnale che siamo sempre alla ricerca di immaginare e sviluppare un sistema di allenamento ottimale per i nostri unici bisogni.

Ho pensato che probabilmente potesse essere di aiuto poter parlare un poco circa il tipco allenamento che è possibile vedere in occidente, e compararlo con il tipo di allenamento che trovi in Cina.

A dir la verità, essi non sono poi così tanto differenti. Dopo tutto la maggior parte degli insegnanti in occidente o provengono dalla Cina o sono direttamente influenzati da esperienza di allenamento in Cina, e dunque tendono a sviluppare le sedute di allenamento in modi molto simili.

in Italia non è assolutamente così. Nella mia personale esperienza ho visto che gli insegnanti tendono a fossilizzarsi su delle metodiche e sulle fonti – cinesi e non – forse perchè nemmeno spinti dalla curiosità di approfondire e/o sviluppare i propri metodi di allenamento, e di creare uno spazio dedicato all’agonismo inteso sia come sviluppo massimo del potenziale degli agonisti attualmente sul tappeto (quando il tappeto c’è…) sia come creazione di presupposti per selezionare da un ipotetico vivaio gli elementi meritevoli + predisposti + dotati, e intendo sia le qualità fisiche, sia la volontà di allenarsi in un certo modo

Comunque, trovo che ci sia ancora molta gente curiosa [di sapere] circa il regime di allenamento tipico o standard degli atleti in Cina, sia come estensione della precedentemente citata curiosità, sia anche perchè è carino sapere che cosa i “professionisti” stanno facendo così che possiamo rispecchiare il loro ambiente.

La maggior parte delle classi (intendo classe come lezione di un gruppo di praticanti) di cui ho fatto parte sono suddivise in 4 fasi principali, ed alcune di queste fasi comprendono al loro interno anche sotto-fasi. Esse sono la preparazione, fondamentali, fomre e condizionamento. Praticamente tutte le classi a cui ho partecipato, sia negli Stati Uniti che in China, seguono questo format con davvero piccole eccezioni. Ecco un po’ più di dettagli su ciascuna:

Preparazione

Ci sono 3 parti all’interno della fase preparatoria alla classe. Riscaldamento, Cardio e Stretching. Ognuna gioca una parte importante rendendo il tuo corpo pronto per i rigori del Wushu.

Riscaldamento

Tipicamente è quando facciamo ruotare le anche, la testa, sciogliamo le spalle, giriamo la vita, ecc… Praticamente lo scopo di ciò è riscaldare le giunture prima di iniziare a muoversi attorno. Spesse volte vi sarà anche dello stretching leggero, ma di solito niente più di qualche affondo o [molleggio] toccando con le dita. Appena qualche leggero rimbalzo per acquisire il proprio campo motorio.

La ragione per cui questo è importante è principalmente per la prevenzione degli infortuni. Migliore è il tuo riscaldamento, minore è la predisposizione ad infortunarti. Mi rendo conto che questo sia qualcosa che probabilmente avrai sentito spesso, e quando ero più giovane in qualche modo respingevo la sua importanza. Dopo tutto quando sei giovane puoi iniziare a correre senza troppa preparazione.

Ma credimi. Questa è una delle cose principali che puoi fare per prevenire l’infortunio. E se ancora non pensi che valga il tuo tempo, allora almeno prendi spunto dai professionisti. Zhao Qing Jian e Liu Qing Hua iniziano ogni loro allenamento con il riscaldamento delle articolazioni, dunque a meno che tu non pensi di esser in qualche modo migliore di loro o di aver carpito qualche segreto del Wushu che loro non hanno ancora scoperto, allora dovresti probabilmente farci attenzione.

Comparando l’occidente alla Cina, io trovo che questa sia una di quelle aree che non è consistentemente esercitata in occidente. Ho visto alcune classi in cui si parte immediatamente con la corsa non appena la lezione sia cominciata. Oppure si parta con i loro giochi di acchiapino ( lupo e agnello e questo tipo di giochi ) o palla avvelenata. Questo è un grosso errore, perchè questi giochi, con tutti i loro rapidissimi scatti in moto ed in arresto, non aspettano altro che qualcuno si giri un ginocchio o si distorga una caviglia.

In Cina il riscaldamento generalmente prende tra i 10 ed i 15 minuti, a seconda anche del tempo (inteso come clima, stagione). In inverno impiegano un po’ più di tempo. Con l’afa estiva non così tanto.

Cardio

Dopo aver riscaldato le articolazioni gli atleti generalmente iniziano un leggero trotto intorno alla sala, e con trotto veramente intendo che loro iniziano con una corsetta leggerissima.

Cardio

Questo non è perchè sono pigri. E’ perchè se se inizi immediatamente a correre velocemente, non concedi al tuo corpo il tempo per acclimatarsi ed incrementare sia la frequenza cardiaca che la respirazione. E’ necessario che tu scaldi il tuo motore come in una macchina. Partire a razzo non appena hai acceso il motore è un buon modo per rovinare l’albero di trasmissione della macchina. Lo stesso succede per il tuo corpo.

Dopo un paio di giri di corsetta leggera (forse 5 – 10 minuti), iniziano ad inserire altri elementi come skip a ginocchia alte, calciata, laterale, saltelli, ecc… Anche questo nell’ordine di riscaldare tutto il corpo e di sciogliere le articolazioni ed i muscoli. Dopo circa 10 minuti di questo generalmente concludono la parte cardio come qualche scatto attraverso la sala – tipo sui 5 di questi – e dunque concludono.

Come variante probabilmente vedrai gli atleti impegnati in un gioco dopo la corsetta leggera. Qualche gioco del tipo del dragone o qualche acchiapparello, o anche u gioco in cui si lancia un pezzo di gomma piuma e si grida il nome di chi dovrà prenderlo al volo. Giusto qualcosa per evitare che i ragazzini siano totalmente addormentati nell’eseguire lo stesso allenamento giorno dopo giorno.

In occidente questo è molto simile. L’unica vera differenza che ho notato è che qualche volta si vedono queste persone in occidente prendere il giochetto un po’ troppo seriamente. Lo scopo del gioco è di scaldarsi divertendosi. Non è uno sport da competizione. Se tu lo prendi come tale, allora stai perdendo l’obbiettivo dell’esercizio. Il mio consiglio: metti un attimino a riposo l’ego e semplicemente divertiti. Di sicuro, tu darai il meglio di te, ma questo non dovrebbe significare di comportarsi come se segnar punti nella palla avvelenata significasse davvero così tanto.

Il vero obiettivo di questa parte dell’allenamento è di farsi una sudata. Concentrati su questo ed andrai bene.

Stretching

E finalmente si arriva alla parte preferita da tutti – lo stretching. Questo è praticamente universale. Mi sono allenato con diversi team di professionisti in Cina e tutti fanno praticamente la stessa identica routine.

Stretching

Per prima cosa iniziano alle sbarre. Mani alle punte dei piedi ed allungamento, [poi] di fianco, spalle e braccia e qualche volta spaccate contro il muro.

Dunque, dopo circa 5 – 10 minuti di questo raggiungono il tappeto e lavorano su un allungamento più specifico. Spesso prendono qualche materassino o tappetino per poggiare la gamba anteriore per le spaccate. Molti di loro si concentrano sull’allungamento per superare la spaccata così che l’atterraggio in spaccata non sia così difficile.

La maggior parte degli atleti lavura intensamente il proprio stretching fino a questo livello, perchè è cruciale per raggiungere il pieno raggio di movimento [che sarà raggiunto] durante la fase successiva dell’allenamento. Ci mettono davvero tantissima concentrazione in questo, e anche tu dovresti. Eseguire semplicemente i movimenti per lo stretching non significa raggiungere nessun risultato.

In occidente ho notato esserci molto più stretching di gruppo che in Cina. Avrai classi in cui tutti si allungano insieme, contando ogni posizione in gruppo. La ragione principale per questo è che hai un sacco di persone a lezione che probabilmente non si è mai allungata prima. Specialmente se questi sono nuovi al Wushu. Col tempo, quando saranno arrivati ad un livello più avanzato probabilmente potranno essere lasciati ai loro esercizi, ma comunque [lo stretching di gruppo] costruisce un senso di cameratismo a lezione, quando cioè tutti fanno la stessa cosa insieme.

D’altra parte in Cina [gi atleti] vivono, lavorano, sudano e giocano insieme 24h al giorno 7 giorni su 7, e dunque non c’è bisogno disviluppare questo stretching di gruppo. Inoltre, tutti si sono allungati per anni, dunque una volta che un atleta si è lasciato le classi di ragazzini alle spalle, non ha veramente più voglia di far le cose in gruppo. A volte alla fine delle lezioni, ma non così spesso come in occidente. Lo stretching di gruppo è principalmente riservato per quei ragazzini che devono essere spinti e pigiati parecchio per ottenere mobilità.

Questa non è una visione carina, ma potremmo parlare del rigore dell’allenamento al Wushu nei bambini in Cina in un’altra occasione.

Tutte assieme la parte preparatoria delle classi dovrebbe prendere circa 30 – 45 minuti, dipende da alcune variabili. E questo dipende da quanto tempo sia necessario per fare davvero una bella sudata e per lavorare su un buon allungamento prima di concentrarsi sulle tecniche di Wushu.

Fondamentali

Dunque, adesso che gli atleti sono caldi, sudati ed allungati, è tempo di fondamentali. Io tendo a suddividere questa fase dell’allenamento in 3 parti: i fondamentali, le combinazioni e salti.

I fondamentali

So di ripetermi [cioè Mark usa lo stesso termine “fondamentali” per descrivere un superset ed un set dell’allenamento; adesso ci spiega]. Questa è la parte “fondamentale” della parte “dei fondamentali” dell’allenamento. Vedetela insieme a me.

Calci

Senza praticamente alcun dubbio si inizia con un lavoro di alcuni calci slanciati e posizioni leggere. Dopo alcune linee su e giù per il tappeto allora si inizia con delle serie tirate di calci base. Zhengti, Ceti, Waibai, Lihe, ecc… ecc… Tu sai com’è. A seconda dei giorni eseguono il tutto dalle 2 linee alle 4 linee per ciascuno, seguite da alcune varianti o relative combinazioni.

Se c’è tempo, vedrai spesso eseguire un lavoro di allenamento sulle posizioni dopo i calci fondamentali. Mabu-gongbu o cose del genere. Se sei fortunato anche in altre tecniche come fanyao, spazzate posteriori e frontali e a volte perfino wubuquan. 😉

Molte delle classi in occidente hanno la stessa sequenza di fondamentali. Vorrei dire che l’unica differenza qui è l’intensità. Negli USA tu assisterai a molte correzioni, aggiustamenti e spiegazioni da parte degli insegnanti mente gli atleti eseguono i fondamentali. La semplie ragione per questo è che, in Cina, queste sono manovre basilari. Gli atleti sono già veramente veramente molto buoni in tutte queste cose. Ma in occidente il nostro livello perfino nelle tecniche base può ancora godere di un sacco di aiuto, così tendiamo a concentrarsi su di questi un po’ di più e ad avere un po’ più di correzioni.

Ho notato che molta gente quando viene in Cina è scoraggiata sia perchè in Cina chiunque possiede dei fondamentali così buoni, sia perchè non riescono ad esser corretti così tanto come vorrebbero. Ad esser onesto, ci sono probabilmente alcune ragioni per cui questo accade. Per prima cosa, eri un po’ coccolato a casa col tuo insegnante. Questo tipo di cosa è il risultato del fatto che tu paghi per le lezioni, mentre in Cina gli atleti devono dimostrare di poter rimanere nella Wushu guan. Gli atleti in Cina lavorano per l’approvazione dell’insegnante, ma in occidente gli insegnanti lavorano per l’approvazione dei clienti. Questo piccolo cambiamento delle dinamiche fa si che tu a casa sia tenuto molto più per la mano.

Altra ragione è che probabimente [gli insegnanti] stiano semplicemente aspettando che tu aumenti la velocità e migliori fino al punto in cui le correzioni ovvie possano essere sostituite da aiuti più specifici. “Clacia più veloce” è un tipo di correzione ovvia. [Come] ovviamente tu sei più lento di qualsiasi altro. Dirti “clacia più veloce” è un modo per dirti “fai meglio”. Va da solo. Quando invece iniziano a concentrarsi sull’allineamento del corpo, o su dettagli più sottili, allora tu saprai che dall’imparare i fondamentali stai passando al padroneggiare qualche tecnica.

Senza dubbio, qui ho un po’ generalizzato, e questo non è davvero il contesto adatto alla discussione di questo particolare argomento, ma hai l’idea. Questo è tutto quello che riguarda i fondamentali. In occidente così come in Cina.

Dovrei aggiungere che un’altra differenza che ho notato tra i due è l’ammontare del tempo dedicato ai fondamentali. In Cina fanno fondamentali per un buon 25 – 30 minuti, ma in occidente spesso vedrai appena 15 minuti di fondamentali e dopo gli studenti avidamente passano diretti all’eccitazione dei salti. Di nuovo…ci sarà una ragione per cui i fondamentali degli atleti Cinesi sono così migliori di quelli degli occidentali. Ne fanno migliaia alla settimana. Quanti di noi possono dire la stessa cosa?

Combinazioni

Combos, diminuitivo per “combinazioni” sono davvero un’estensione dei fondamentali. Infatti, dai fondamentali alle combinazioni ai salti, spesso c’è appena una piccola transizione.

Combinazione di Nanquan

Di solito gli atleti inizieranno eseguendo specifiche combinazioni di movimenti provenienti dalle proprie forme. E quello che altrettanto sepsso vedrai è farlo anche durante la parte base dei fondamentali.

Per esempio, dopo il lihetui, probabilmente incorporeranno alcuni movimenti della propria forma che seguono il loro lihetui, questo per poter praticare avendo una transizione graduale.

Quello che significa è che a volte le parti di combinazioni e fondamentali sono fuse insieme. Questo non è inusuale e quindi non c’è bisogno di rimanere sorpreso se ti succede. Infatti è una cosa normale se ti stai preparando per una competizione.

Di nuovo, io ho notato che in Cina tendono a concentrasi veramente sulla dissezione dei loro movimenti. In occidente assisterai ad un po’ più di esitazione da parte degli stuendi essendo poco sicuri di se stessi e non veramente concentrando la loro intenzione sulle loro tecniche, mentre loro focalizzano la propria attenzione sul provare di non essere il centro dell’attenzione. Il mio consiglio è di provare meno a pensare a che cosa la gente pensi di te e prestar più attenzione su dove le tue spalle siano o non siano allineate come si deve, o le tue dita della mano stiano assieme come si dovrebbe supporre che debbano stare.

La cosa in cui definitivamente sarai colto nell’allenarti in Cina è la differenza che c’è tra “okay” e “good”, [cioè] quanto sei capace di focalizzare le tue energie nell’autocritica, l’auto-miglioramento e l’autoanalisi. Guarda un po’ più dentro e l’esterno apparirà un sacco migliore.

Salti

Sembra che questa sia la fase che molta gente favorisca. Salti! Whee! Dato lo stato delle mie ginocchia [ e delle mie!!! ] di solito sto a sedere durante questa parte dell’allenamento a favore di un lavoro più stanziale. Ma questo mi da comunque un buon punto di vantaggio osservando che cosa gli atleti fanno durante questa parte dell’allenamento.

Farfalla

Essenzialmente, c’è semplicemente una tonnellata di ripetizioni che prosegue. Salto dopo salto dopo salto, fino alla nausea. Di nuovo, è tutta questione di focalizzazione e concentrazione sui piccoli dettagli. Qui è dove un buon insegnante può esser vitale per operare quei piccoli ed incrementali miglioramenti che sono necessari. Ma il consiglio del coach da solo va poco lontano. Molto del miglioramento proviene dal solo mettersi sul tappeto e praticare ancora e ancora e ancora e ancora una volta.

Nel comparare questa parte dell’allenamento tra la Cina e l’occidente, ho notato che gli atleti in occidente traggono molto più piacere in questa fase della lezione di quanto quelli cinesi sembrino fare. Penso che parzialmente sia perchè gli atleti in Cina guardano a questa cosa come il loro lavoro. Loro stanno lavorando, e parte del loro lavoro consiste nel migliorare i salti – specialmente i propri nandu – dato che questo può fare o sfare la loro carriera.

Nandu

In occidente noi facciamo Wushu principalmente per divertimento, e quindi tendiamo a guardare alla parte della leezione dei salti come al momento in cui si è fighi facendo movimentio fighi. Dopo tutto, la ragione per cui molti di noi hanno iniziato il Wushu p per questa roba dei salti. (beh, io non così tanto, ma sono sicuro che alcuni di voi lo hanno fatto.) Sfortunatamente quando tu vedi la parte della lezione dei salti come la parte “divertente”, allora sei nella condizione in cui prenderai questa parte meno seriamente come metodologia per migliorare il tuo Wushu.

Di certo, se tu sei un vecchio avaro del Wushu come me, allora ti concentrerai molto presto sui calci, sulle posizioni e sulle combinazioni, visto che è questo quello che renderà tutto il tuo Wushu migliore, in opposizione ad un movimento di 3 secondi che potrà farti raggiungere o distruggere il tuo punteggio.

Forme

Dopo aver finito coi fondamentali, gli atleti spesso hanno un breve break per l’acqua (è giuto – questo è tipicamente il loro primo break per bere di tutta la lezione) e si preparano per qualsiasi delle loro forme si supponga che debbano lavorare quel giorno.

Molti allenatori hanno un programma affisso (oppure lo hanno comunicato agli atleti all’inizio della settimana) dunque gli atleti sanno che cosa si debba fare ogni singolo giorno. Tipicamente consiste in una serie di linee seguite da l’esecuzione di mezza forma o tutta la forma, a seconda di quanto vicina sia la competizione.

Pratica della forma

Non c’è molto da dire di questo. Sappiamo tutti che cosa significhi lavorare le linee, L’unica differenza tra la Cina e l’occidente è nel numero delle linee che fanno. Molte delle classi in cui sono stato negli USA ripetono solamente una o due linee prima che la lezione termini. In Cina spesso si ripetono 4 volte ogni sezione, seguite da 4 mezze forme e una o due firme complete.

Questo è anche principlamente dovuto ad una questione di tempo. Le classi in occidente sono di solito più brevi di quelle della controparte cinese. Quando tu hai dalle 2,5 alle 3 ore di allenamento come vien fatto in Cina, allora puoi fare davvero tanto più Wushu. La maggior parte delle calssi in cui sono stato negli USA dura praticamente dai 75 minuti alle 2 ore. Se sei fortunato avrai una scuola in cui si prosegue più a lungo, ma molti sembrano peccare per il lato del troppo poco.

Come ho già detto in precedenza, non penso che una scuola ed un insegnante che valga debba offrire classi inferiori ai 75 minuti per i propri studenti. La ragione e molto semplice: non c’è semplicemente modo in cui tu possa eseguire un allenamento comprensivo al Wushu in minor tempo di questo. Se sei arrivato quindi così lontano a leggere, avrai sicuramente notato che la parte preparatoria delle classi da sola dura più di mezz’ora. Dunque altri 45 minuti per i fondamentali, ed eccoti già arrivato al minimo dei 75 minuti. Al più presto si ritaglieranno degli angoli e la classe è persa nella disorganizzazione e nelle tecniche mezze-apprese. Per quello che penso, l’unico modo per cui una lezione di 75 minuti sia abbastanza è se ne hai 2 al giorno. La prima lezione potrà concentrarsi sui fondamentali, e la seconda classe si focalizzerà sulle forme.

In ogni modo, questo è sufficiente.Hai l’idea. Sono un forte sostenitore che quello che si ottiene dal Wushu dipende dal tempo che vi si butta. Spero che la tua scuola stia provvedendo a darti la migliore opportunità per migliorare.

Adesso, avendo detto tutto ciò, sarei negligente se non menzionassi una piccola eccezione alla regola: i principianti. Quando tu stai insegnando a dei principianti è importante non sovracaricarli in partenza.In questa situazione una classe di 75 minuti è probabilmente buona. Loro non lavoreranno troppo sui salti, sui nandu o su forme in questo momento, quindi se la lezione è concentrata sui fondamentali, allora questo dovrebbe essere per tutto il tempo.

E quello che un sacco di scuole fanno è di avere i primi 75 minuti sui fondamentali aperti a tutti i livelli, seguiti immediatamente da combinazioni più avanzate, salti ed allenamento alle forme per i gruppi di studenti avanzati o intermedi. Anche questo è un programma che funziona molto bene.

Infatti, ho buttato giù un documento davvero lungo (due, attualmente) specificatamente dedicato al programma di allenamento ideale ed alla struttura che vorrei usare se dovessi aprire una scuola di Wushu, ma questo non è il contesto per nessun dei due. Lo posterò sul blog uno di questi giorni così che potrete darci un’occhiata.

Condizionamento

E dunque eccoci alla fine della lezione. Questa parte di lezione sembra essere opzionale in Cina, principalmente perchè [gli atleti] sono già così tanto allenati. E anche perchè spesso hanno specifiche sedute di allenamento esterne dedicate al condizionamento o all’allenamento alla forza. Con 11 classi per settimana, possono estrapolare delle sedute di allenamento specifiche nella sala pesi o in pista.

Condizionamento

Ma in occidente non abbiamo davvero questo lusso, e dunque spesso infiliamo il lavoro di condizionamento alla fine della lezione.

Questo di solito consiste in gruppi di esercizi di tipo cross-fit. Come camminata della papera, burpees o Squat-thrust, balzi a rana, isometrie al muro, ecc…

L’unica cosa che è abbastanza standardizzata penso che sia un po’ di stretching di fine allenamento. Spesso, sia in Cina che in occidente, gli atleti impiegano una discreta quantità di tempo per l’allungamento alla fine della lezione.

Ora come ora dovrei menzionare una cosa che sento non sia veramente fatta così tanto come dovrebbe. Personalmente ritengo che la mia opinione su ciò sia stata modificata da Joe Scarcella un po’ di tempo fa. Egli enfatizzò l’importanza dell’allungamento post-allenamento durante le lezioni presso la Cal Wushu, e da allora io posso confermare che è durante queste sedute di stretching post-allenamento che si guadangna in vera mobilità.

Ho menzionato nel mio articolo “iniziando il Wushu” che è importante allungarsi quando ci si è scaldati. Ma avrei dovuto aggiungere inoltre che il tipo di stretching che fai all’inizio della lezione dovrebbe essere un po’ differente da quello che fai alla fine della lezione.

Balzi a rana

Nello specifico, all’inizio delle lezioni io consiglio un tipo di allungamento più dinamico, tipo testa alla punta dei piedi e molleggio. (Si, so che molte persone dicono che non dovresti mollegiare mentre fai stretching, ma tutti in Cina lo fanno e sono le persone più flessibili che conosca, e dunque io mi infilo nelle cose che mi sembra che funzionino.) Alla fine delle classi io tendo a preferire un lavoro di stretching più statico, come mantenersi in spaccata per molto tempo, o raggiungere alcune posizioni (tipo tecniche di Yoga) e mantenerle.

Nella mia (limitata) esperienza, ho realizzato che questa combinazione sembra incrementare la mia mobilità più velocemente.

Conclusioni

Dunque qui ce l’hai. Il tipico allenamento in Cina e come a grandi linee si compari con quello che ho visto in Occidente.

Adesso, dovrei dire che qui ci sono molte varianti. E spesso, come ho detto precedentemente, [gli atleti cinesi] estrapolano certe sedute per l’allenamento alla forza e cardio. Ma devo dire che l’80% delle classi di Wushu segue questo modello generale.

Allungamento forzato

E di nuovo è tutta questione di tempo. 2 – 3 ore minimo se vuoi seguire questa sorta di format di allenamento. Se io insegnassi in una classe cercherei di impostare la lezione con queste tempistiche:

  1. Preparazione: 30 minuti
  2. Fondamentali: 40 minuti
  3. Forme: 60 minuti
  4. Condizionamento: 20 minuti

E questi sono 150 minuti, ma se aggiungi le pause per bere e le piccole pause di transizione qua e lè si arriva generalmente più vicini alle 3 ore. Per queste cifre, io mi calibrerei più in alto o in basso a seconda del tempo disponibile. Per esempio, se la classe è di soli 90 minuti allora io probabilmente farei qualcosa del genere:

  1. Preparazione: 20 minuti
  2. Fondamentali: 30 minuti
  3. Forme: 30 minuti
  4. Condizionamento: 10 minuti

Di nuovo, è tutto fluido in qualche modo. E’ una delle cose che [per]seguo nell’insegnamento del Wushu. Tu puoi veramente creare un’esperienza unica per ogni classe sebbene ci siano molti degli stessi componenti ogni volta.

Se tu trovi che la tua personale esperienza di allenamento sia marcatamente differente da quello che ho scritto qui, o se tu pensi che abbia saltato qualcosa allora ci terrei ad ascoltare i tuoi pensieri. Sentiti libero di commentare su questo articolo, suonami su twitter @wushuzilla oppure sulla mia pagina di Facebook. Amo ricevere notizie dai praticanti di Wushu da tutto il mondo, per cui tira un grido se vuoi ed io proverò a riosponderti non appena potrò.

羞龍 Xiulong

Stefano Zamblera, 13 Luglio 2012

P.s. 03/03/2015: il sito di Mark Moran Wushuzilla si è trasformato in Wushu Adventures: http://wushuadventures.com/ enjoy!!!

Come mantenere la tua motivazione per l’allenamento

Author & Fu Yang
Author & Fu Yang

Author & Fu Yang

Come mantenere la tua motivazione per l’allenamento

Mia libera traduzione annotata del blog di Mark Moran “

How to Maintain Your Motivation for Training

L’altro giorno ho ricevuto un’email da un amico che è tornato negli Stati Uniti. Si discuteva della demotivazione sempre maggiore nell’allenamento del Wushu. Un po’ dovuta al fatto che avevano inziato a praticare troppo tardi, o per lo scarso coinvolgimento degli altri studenti nella scuola, o altre cose ancora. Allora ho buttato giù per scritto alcuni dei miei pensieri riguardo a questo per loro, ma penso che questo sia un qualcosa contro cui molti atleti di Wushu si scontrino, si siano scontrati e si scontreranno.

Ho solo cambiato i particolari per proteggere gli innocenti.

Grazie per condividere i vostri pensieri con me. Io so che può essere difficile di discutere di queste cose con le persone con cui vi allenate o con cui vi vedete regolarmente, e penso che sia per questa ragione che esistano i terapisti.

Spesso è più facile parlare con qualcuno che non sia direttamente coinvolto nella vostra situazione perchè non hanno niente di emozionalmente coinvolto in quello che state dicendo e possono essere leggermente più obiettivi circa le situazioni. In ogni caso, io apprezzo che voi vi sentiate abbastanza a vostro agio con me per dirmi quello che state pensando e provando.

Quello che state passando è del tutto normale e naturale. Ci sono passato anche io molto volte. La maggior parte degli atleti di Wushu che conosco hanno provato la stessa cosa una volta o l’altra. Non dovreste mai sentirvi male del vostro sentirvi scarsi di motivazione o di un po’ di disinteresse nell’allenarvi di volta in volta. Perchè che cosa vi differenzia non è quello che voi provate, ma è quello che voi ne fate dei vostri sentimenti. Possiamo avere mancanza di motivazione per una vasta gamma di cose ed ognuna di queste cose di cui si possa far menzione sono comunque situazioni abbastanza comuni.

Gli studenti avanzati (o comunque ogni studente ) che lascia la scuola ed esce fuori per fare altre cose è un fenomeno molto comune. Non vi posso dire quanti vari cicli di studenti ho visto nella (mia scuola) Wushu West nel corso degli anni. La gente che ha iniziato quando io ho iniziatoha smesso così tanto tempo fa, perfino i più datati, adesso, non ho idea di dove siano andati a finire.

Ma dal mio conto, gli studenti attuali “avanzati” credo che siano la 7a generazione da quando io ho iniziato nella scuola Wushu West nel 1995. io penso che ci sia un ricambio ciclico ogni 2 – 4 anni e questo è davvero molto comune nella maggior parte delle scuole di Wushu, la vostra inclusa.

Ma quello che è importante da tenere in testa è che la decissione di allenarsi al Wushu non esiste come risultato degli studenti che si trovano nella scuola. Si decise di studiare Wushu perchè ci si trovò qualcosa in questo sport stesso per cui ne valeva la pena.

Fin tanto che si terrà questa prospettiva nella mente – che allenarsi al Wushu è una decisione del tutto personale e non basata sulle azioni degli altri – allora questo potrà aiutarci nel mantenerci focalizzati sul proprio allenamento. Sebbene il sentimento di disillusione a causa della nostra età o delle circostanze negli Stati Uniti è molto comune. Nessuno di noi ha iniziato così presto così come ci sarebbe piaciuto. Perfino alcuni dei giovani atleti che hanno iniziato ad allenarsi da bambini occasionalmente lamentano la loro situazione di non aver avuto accesso all’allenamento al Wushu ad un età ancora più giovane. A volte anche io avrei desiderato iniziare molto prima, non ho cominciato ad allenarmi se non prima che avessi 25 anni, ma ho imparato molto tempo fa che non si tratta di non aver avuto la possibilità di iniziare in giovane età o non si tratta di non essere fisicamente dotato in certe vie, ma si tratta di più di prendere vantaggio di tutte quelle opportunità che ti si presentano.

Ho amici che sono andati in Cina, hanno visto il livello che esiste e che cosa porta quegli atleti cinesi per essere laggiù dove sono, ed alla fine dei conti lasciare il Wushu perchè hanno deciso che loro non sarebbero mai stati capaci di ottenere quel livello.

Ma è questa la ragione per cui assunsero il Wushu al primo posto? Essere tanto bravi quanto gli atleti Pro Cinesi? No, certamente no. Allora perchè comparare se stessi a loro? Perchè comparare noi stessi a qualsiasi altra persona? Non ci si guadagna veramente niente eccetto che destare paragoni non necessari che non servono a nulla.

L’unica persona con cui possiamo paragonare noi stessi è noi stessi. A l’unico paragone che possiamo fare è tra chi eravamo e chi siamo diventati.

Se quello che sei oggi è meglio nel Wushu di quello che eri ieri, o l’altro anno, o quando hai cominciato, allora sei sulla strada giusta.

Il Wushu non c’entra con una qualche visione appagante ed astratta dell’atleta perfetto. C’entra qualcosa invece nel miglioramento di se stessi e nello sviluppo della propria persona.

Perchè hai preso il Wushu? La risposta è perchè ti piaceva. Chiara e semplice. Possiamo poi essere presi da tutte le varie scuse che ci paiono come l’età o l’abilità fisica o le risorse.

Ma se stai facendo qualcosa che ti piace, allora ti puoi considerare estremamente fortunato, perchè non tutti nel mondo hanno l’opportunità di star facendo quello che amano.

Ironia della sorte, molti degli atleti Pro di Wushu che io conosco in Cina non sono così fortunati come te. Perchè non hanno preso il Wushu perchè lo amano, ma perchè è il loro lavoro, e DEVONO allenarsi. Ed io suppongo, così come ogni altro lavoro nel mondo, che provano a fare il meglio e provano a divertirsi quando possono. Ma se potessero scegliere, un bel po’ di loro starebbe facendo qualcosa di assolutamente differente.

Ogni volta che ho un calo di motivazione (che accade sempre così spesso) io torno indietro al nocciolo del perchè io mi alleno nel Wushu. Guardo i video che mi hanno ispirato. Penso alla prima volta che preso il Wushu e quanto ne fossi fogato. Ricordo la gioia provata quando mi immaginavo un nuovo movimento o m’imbattevo in una nuova tecnica. E penso al sottile piacere che ho provato al centro dell’allenamento – dall’allacciarmi le mie feiyue nel apssare attraverso le routines dei saluti e del riscaldamento, allo stretching ed al guardare il sudore che mi gocciolava dal naso e sul pavimento della sala – quelle volte in cui ero da solo con un pugnello di studenti dediti all’allenamento del Wushu.

Non ho memoria delle gare pazzesche o delle feste o delle classi strapiene di studenti, o delle uscite col Beijing Wushu Team o con Jet Li.

Che cosa mi ricordo fondamentalmente sono le sere fresche di autunno, o le domeniche piovose di primavera, salendo le scale della palestra, stirandomi i polpacci, un bagno di sudore, lavorando come un cane, combattendo contro ogni emozione, ed ancora amo ogni istante di questo.

Ci si puo sentire frustrati del proprio allenamento. È perfettamente normale.

Ti puoi sentire disilluso o affranto o costernato della tua situazione col Wusho. È una reazione naturale.

Te puoi sentire una carenza nella motivazione per allenarti o chiederti se il Wushi sia davvero dove vuoi che la tua energia venga spesa. È tutto valido.

Ma fin tanto che tu ti ricorderai del perchè hai iniziato Wushu. Fin quando non avrai superato il dosso e pensi indietro a quelle volte di quando non era per nessun altro o per nessuna idea astratta, o se tu eri o non eri perfettamente fatto per lo sport – ma era semplicemente il fatto che stavi facendo qualcosa per te stesso e che la realtà di essere capaci di allenarsi in questo sport strafico chiamato Wushu, allunga i tuoi confini personali e fisici in nuove ed eccitanti vie – allora tu capirai che tutto ciò di cui hai realmente bisogno per aver successo nel Wushu è che ti piaccia.

Non sono i risultati che tu tiri fuori dal Wushu – medaglie, tecniche, onoreficenze o altro ancora – che costituiscono le vere risorse della motivazione dell’allenamento. Infatti, non appena tu inizi a concentrarti su stimoli esterni al Wushu, allora il Wushu smette di darti quel qualcosa di cui eri appassionato.

Il Wushu non è una destinazione. Non esiste il giorno in cui puoi dire “Okay, ho finito di imparare il Wushu. E ora?” non tanto quanto non esiste il giorno in cui puoi dire “Okay, ho imparato tutto quello che c’è da sapere sulla vita. E ora?” perchè c’è SEMPRE qualcosa di più da imparare – ma più importante c’è sempre qualcosa di più da sviluppare all’interno di te stesso; forme da esplorare; virtù da coltivare; abilità da scoprire.

È per me stesso, QUESTO è quello che mi mantiene motivato a continuare ad allenarmi, anche dopo 14 anni, 3 infortuni al ginocchio, la politica del Wushu, le cattive relazioni e una pila di problemi fisici di cui la maggior parte della gente gradirebbe far piazza pulita.

Ma queste cose non significano veramente niente alla lunga rispetto a quello che l’allenamento del Wushu mi ha insegnato di me come persona.

Ho sempre pensato che l’allenamento nel Wushu (ed io penso che in tutte le forme artistiche o sportive sia simile) sia la più grande e magnifica palestra della propria vita. Così tante delle scuse che incontriamo nelle nostre giornate di vita vengono fuori quando ci alleniamo nel wushu. E le prove e le tribolazioni di cui facciamo esperienza durante il nostro allenamento al Wushu sono spesso specchi delle stesse scuse con cui ci masheriamo fuori della Wushu Guan. Quando ci rifugiamo dietro qualcosa di comodo (qualsiasi sia il modo con cui lo facciamo) non solo ci forniamo una diseducazione di chi siamo, ma ci precludiamo una valida opportunità di apprendere, crescere e sviluppare il nostro essere interiore.

In ogni caso… io probabilmente ho scritto troppo rispetto a quello che voi eravate interessati a leggere. Ma, suppongo, che dopo tutto questo tempo nel Wushu io posso ancora infuocarmi su queste cose. E suppongo che a parte tutto, questo sia come una sorta di testamento di quanto il Wushu (e la vita) ci offra negli anni a venire.

Lasciatemi conoscere i vostri pensieri! Siete d’accordo con questa email? Pensate che sia di fori di cervello? Sono curioso di che cosa le altre persone pensino di me. Aspetterò di leggere i vostri commenti!

羞龍 Xiulong

Stefano Zamblera, 2011

Traduzione dall’Inglese di Mark Moran “

How to Maintain Your Motivation for Training

La ragione per cui gli atleti cinesi di Wushu sono così bravi

中国武术 劈叉
中国武术 劈叉

中国武术 劈叉

Seguendo i vari links mentre spulciavo video di Taolu, ho trovato il sito di Mark Moran – www.wushuzilla.com, ed ho notato dei titoli assolutamente interessanti.

Ho deciso quindi di tradurli dall’Inglese, perchè mi piaceva farlo e perchè quando traduco qualcosa ne assimilo molto di più i contenuti; poi credo che quello che lui scrive sia molto molto importante, e mi trovo perfettamente daccordo con le sue
opinioni e con la sua analisi molto precisa dell’allenamento del Wushu e dei vari fattori che complessivamente ne orchestrano lo svolgimento.

C’è anche un secondo testo di Mark che ho tradotto, molto molto bello e davvero importante, che riguada invece la perdita degli stimoli nell’allenamento del Wushu: “
How to Maintain Your Motivation for Training?” e cioè Come mantenere la tua motivazione per l’allenamento?

La ragione per cui gli atleti cinesi di Wushu sono così bravi

Mia libera traduzione dei 3 blogs di Mark Moran “ The Reason Chinese Wushu Athletes Are So Good

Non insisterò sulla mia incompetenza di fronte ai testi che ho da commentare. […] Vi prego però di essere estremamente indulgenti nei miei riguardi. Emmanuel Lévinas, 1977 “Du Sacré au Saint – Cinq nouvelles lectures talmudiques”

ho sentito molto spesso (sia da altre persone che nel mio cervello) la domanda:
ma perchè gli atleti cinesi di Wushu sono così pazzescamente bravi???

risposta veloce?

In due paroline criptiche:
((Ai/T) +((C*R)+M))(U+S)

ma ora lasciatemi cominciare dall’inizio…

La ricerca della comprensione

Quando inizi per le prime volte a fare Wushu sei un po’ come in una bolla, e specialmente per me, fino a quando non ho avuto accesso a tutti questi video di Wushu online, avevo davanti a me come termine di paragone solo gli studenti avanzati della mia scuola o quelli delle competizioni.

Allora tu prendi per assunto che il livello massimo del Wushu che tu vedi intorno a te sia abbastanza vicino al livello più alto che forse un giorno potrai praticare, ed anche se hai sentito dire che gli atleti cinesi sono veramente bravi, tu non riesci a realizzare davvero di QUANTO siano bravi.

Lei è sbalorditiva semplicemente stando ferma – gently thanks to Narom – www.wushuzilla.com

Fino a quando non li vedi. Allora la tua testa salta fuori dall’acqua.

La differenza (disparità) sembra così grande. Come fanno gli atleti a diventare così bravi? È un livello completamente
differente. Completamente un altro universo di abilità.

Per anni ho desiderato immaginarmi di quale fosse il loro segreto. Ho sentito gente parlarne, discuterne e contemplare
il loro regime di allenamento. Perfino coloro che sono andati in Cina ad allenarsi inizialmente non lo hanno capito.
E special quando tu li vedi davanti a te, ed avverti (provi, senti) la forza che possiedono i loro movimenti,
non riesci neppure a sfiorare quel qualcosa che ti potrebbe portare da dove sei a dove sono loro.

Chiedendo agli atleti perchè loro siano così bravi si ottengono le risposte più svariate, dal modesto “il mio Wushu ha
ancora molto da percorrere” all’arrogante “perchè io sono il migliore”, al razzista “perchè i Cinesi sono i migliori” al
criptico “perchè la filosofia del Wushu è riflessa negli occhi del Panda” e tutto ciò che c’è nel mezzo. Ma in realtà non
ti danno (le risposte) il segreto che rende loro così stupefacenti.

Anche un solo 弓步 Gongbu esprime un sentimento totalmente differente quando è uno di
questi atleti a farlo.

Gong Fu = Tempo?

Certamente, molta gente dirà semplicemente che è perchè loro hanno così tanto allenamento da un’età così piccola e che
chiunque fosse sottoposto a così tanto tempo nelle Wushu Guan allora sarebbe probabilmente così tanto bravo.

Ma è veramente così? È il tempo tutto ciò di cui hai bisogno per essere così bravo come gli atleti cinesi?

Ma…si e no. Il tempo è un elemento molto importante. Infatti è probabilmente uno degli elementi più importanti. Ma
io non vorrei affermare che questa sia l’unica ragione per cui gli atleti cinesi eccellano ad un livello così elevato.

Kung fu ce n’è? – gently thanks to Narom – www.wushuzilla.com

Quando la gente parla della definizione del Kung fu, o Gong fu (功夫) come se fosse la misura di
una capacità o di una maestria l’implicazione inerente è che allora sia realmente una questione di tempo. Più tempo tu
dedichi a fare qualcosa, migliore sarai in quella cosa. Ma l’altro lato di questa equazione del “gong fu” dipende sia dallo
SFORZO-TENTATIVO che dalla INTENZIONE, o come mi piace dirlo a me INTENSITA’.

Uno degli altri fattori principali che hanno gli atleti cinesi dalla loro parte è che non solo si allenano tantissimo,
ma che il loro allenarsi è di una natura intensissima. Come puoi immaginare, in ora di allenamento in una scuola Cinese è
di un livello d’intensità assolutamente diversa da quella di un’ora di allenamento in qualsiasi scuola occidentale.

Allora, è questo che cuoce e ti condensa a quel punto? Intensità d’azione su lungo periodo di tempo comporta che tu sarai
strabiliante nel Wushu? Beh, probabilmente ciò ti porterebbe a buona parte del cammino, e molti atleti che sono veramente
bravi nel Wushu hanno fato questo e fanno molto bene. Ma questo se solo si considera l’aspetto puramente fisico (ginnico)
del Wushu. Nel Wushu c’è di più che incontrare il tappeto, e se tu ignori la parte mentale dell’allenamento, allora stai
perdendo l’altra metà del quadro.

Distribuzione delle risorse

Primo Coach di Wu Di – gently thanks to Narom – www.wushuzilla.com

Il Coach è senza dubbio uno dei fattori strumentali di maggior influenza nello sviluppo del tuo Wushu.

Senza un buon insegnante le tue capacità possono raggiungere sino ad un certo punto.
(E forse io aggiungerei, che un coach che capisce quando i propri studenti hanno superato tutto ciò che poteva
insegnar loro è anche una persona saggia)

ed io aggiungo che c’è chi la cavalca questa situazione per non concludere niente. Ci si maschera dietro a questa scusa
per lasciare gli studenti da soli e non fare una benemerita!!!

Tutto ciò che impari, almeno all’inizio, proviene da questa sorgente di conoscienza

Ma allora, che cosa differenzia il Coach Cinese dagli altri coaches? Strettamente parlando è semplicemente
l’accesso alle risorse. Non solo risorse materiali, ma educative e scientifiche. A loro è costantemente richiesto un bagaglio
aggiornato di conoscenze circa i migliori metodi e le migliori tecniche di allenamento. Tu vedrai sempre in Cina atleti che
si allenano con nuove metodologie prima di qualsiasi altro nel resto del mondo. Ricordi quei giri trasformati in spaccata
che loro allenano per l’atterraggio dai giri interni + spaccata? Yup. La Cina è stata precursore di tutta questa serie di
cose.

È come nel Web design. C’è veramente una grande differenza nelle abilità tra le compagnie di web design dislocate nella
Silicon Valley rispetto a quelle dislocate in Billings, Montana (senza nessuna offesa a Billings), perchè loro si trovano
all’interno dell’ambiente nel quale le utlime tecnologie e le risorse si stanno sviluppando. Coloro che accedono alle nuove
informazioni sono spesso i più rapidi a beneficiarne.

In Cina però non sono solo che i Coaches ad avere queste nuove risorse, ma è anche che queste risorse sono disponibili
agli atleti. No, non le ultimissime scarpe Saholinquan della Nike, o le sete più fiche, ma io sto parlando di molto
di più, di risorse attraverso le quali loro possono sviluppare una comprensione delle capacità di alto livello.

Il modellarsi dell’atleta

Lei si sta modellando – gently thanks to Narom – www.wushuzilla.com

Molti esperti parlano dell’importanza del modellare se stessi rispetto a coloro che già si trovano al punto in cui
vorremmo essere. E questo ha senso sin quando lo sviluppo delle tue capacità è catalizzato dall’avere qualcuno da osservare
che sia capace di fare quello che vuoi fare. Quando gli stranieri vengono in Cina e si allenano accanto ai professionisti,
la loro comprensione delle tecniche migliora perchè sono [dovrebbero essere] capaci di vederle eseguite nella maniera
corretta , ma ancora più importante per loro è possibile di carpire da questa osservazione lavorando immediatamente sul
modellarsi.

Mi ricordo che fù proprio fino al mio viaggio in Cina del 1999 che io ho sentito davvero che stavo iniziando a comprendere
il feeling del Wushu. Che era molto più di una somma delle parti che stavo mettendo insieme. Credo che sia un po’ come
il detto che tu migliori molto in qualcosa quando devi confrontarti con persone che sono molto migliori di te. Questo ti
forza a giocare le tue partite ad un nuovo livello.

Adesso, in Cina questi atleti si trovano in una posizione dove possono costantemente modellare se stessi rispetto agli
atleti di livello più alto. I bambini nelle palestre di Wushu si stanno allenando accanto agli atleti che sono a kilometri e
kilometri superiori del loro livello di abilità. In questo modo i bambini sono in grado di osservare ed assorbire quello
che vedono durante l’intero tempo del loro allenamento.

Non è solo che si allenano costantemente ed intensamente, o che i loro coaches hanno le ultime informazioni, ma possono
guardare attraverso la sala e modellare se stessi rispetto ai migliori al mondo.

Allora è questo davvero? Tu ti alleni intensamente e costantemente per un lungo periodo di tempo, aggiungi a questo un
coach con risorse ed opportunità per modellarti sull’esempio di chi è meglio di te, e tu risulterai padrone di quel
livello pazzescamente strabiliante degli atleti cinesi professionisti di Wushu?

Beh, non esattamente. Perchè qui è solo dove inizi a separare la paglia dal frumento, e fare la distinzione tra
quegli atleti che sono semplicemente veramente bravi, e quello che sono veramente grandi.

Attraverso gli anni

C’è una ragione per cui gli atleti cinesi vengono selezionati così tanto attraverso gli anni. Dai più o meno 100 che
forse iniziano ad allenarsi insieme da bambini, forse 40 di loro continuerà sui 5 anni futuri. E di questi ormai tra i
10 ed i 12 anni, forse alti 15 andranno avanti e diverranno teenager di talento. Ma per arrivare al livello di campione
nazionale o qualcuno con capacità rinnomate a livello mondiale, bisogna scalare giù fino a 1, massimo 2 di quei 100 bambini
iniziali per veder raggiunto veramente quel livello eccelso.

Le primizie del raccolto – gently thanks to Narom – www.wushuzilla.com

(e per essere onesti, io penso di essere stato un po’ generoso con questi numeri)

Perchè è così? Beh, francamente, alcuni atleti hanno davvero poco da incrementare negli anni. No, io non sto parlando di
diventare “più intelligenti” delle altre persone od avere un Q.I. Più alto, io sto parlando del livello dell’energia mentale
e dell’attenzione-concentrazione che questi l’atleta impiega nella reale comprensione delle intricate tecniche del Wushu.
Non è una questione di misura dell’intelligenza, piuttosto è misura di curiosità, perchè si parla di un atleta che è sempre
al lavoro per la comprensione del Wushu, e concepisce il Wushu come qualcosa di più di una mera serie di movimenti,
che assembla una storia con i suoi movimenti e dipinge un quadro con le sue tecniche – allora questo atleta è ad un livello
dif ferente di coloro che possono solamente copiare la grandezza. Perchè non è abbastanza modellare te stesso sul modello
di qualcuno sorprendentemente bravo. Nell’ordine di raggiungere quel livello altissimo tu devi creare la grandezza
dall’interno di te stesso. Questa è la scintilla della creatività – del creando qualcosa di unico che non è mai stato
visto prima nel mondo – quello che è il marchio della grandezza.

Ed io non sto solo parlando di coreografia. Avere una coreografia unica senza possedere l’intelligenza creativa all’interno
del tuo Wushu è, come disse Shakespeare, come una storia told by an idiot, full of sound and fury, signifying nothing
– raccontata da un idiota, piena di suono e rabbia
, che non significa niente.

Te, quando fai Wushu, hai bisogno di affermare qualcosa; di chi sei e di che cosa hai compreso e che cosa è importante.

Non è differente dallo scrivere musica, dipingere un quadro o scrivere un romanzo. E se non proviene realmente da qualche
parte dentro te stesso, allora è soltanto un simulacro; un guscio vuoto riempito della mancanza di comprensione ed un po’
troppa d’aria calda.

E quindi, eccoci tutti qui. Ma nel mio libro ci sono un po’ più di ingredienti che distinguono molti grandi atleti dal
resto di noi, gente comune.

Incrementare lo standard

Lei innalza qualcosina di più – gently thanks to Narom – www.wushuzilla.com

E allora quale è l’ingrediente finale? Beh, ha a che fare con il proprio standard di eccellenza.

Gli atleti in Cina non conoscono veramente alcuno standard che non sia quello di essere i migliori. Sono circondati
da atleti che possiedono il livello più alto del mondo e si allenano con essi ogni giorno delle loro vite.
Non anno alcuna opzione se non accettare che QUEL livello che vedono intorno a loro sia semplicemente il livello
base di un atleta di Wushu. Non c’è nessun atleta di Wushu “intermedio” in un team professionale. “Avanzato” è considerato
il punto di partenza e tu puoi solo crescere da lì.

E come se dicessero: se tu credi che puoi o non puoi, hai ragione. Quello che uno crede del mondo e di se stesso
detta la propria realtà, e se tu credi che il livello minimo accettabile di Wushu sia (secondo i nostri standard)
la perfezione, allora tu non tollererai niente altro. Non è un opzione per loro. È un dato di fatto.
Come il cielo che è blu o l’acqua che è bagnata. Il Wushu è supposto di dover essere così, chiaro e semplice, e se non lo è,
semplicemente non stai facendo Wushu.

L’equazione

Allora, per me, questi sono gli elementi essenziali che distinguono gli atleti veramente impressionanti da, beh… il
resto di noi. Come ho scritto all’inizio:

((Ai/T) +((C*R)+M))(U+S)

Che nel linguaggio comune potrebbe essere definito come:

Intensità d’Azione in rapporto [diviso] al Tempo, sommato sia ad un Coach che provvede
(moltiplicato) alle ultime Risorse, sommato alla Modellazione di se stessi secondo l’eccellenza,
il tutto moltiplicato alla personale Intelligenza Creativa + gli Standard elevati.

Ma allora, che cosa significa tutto questo per il resto ni noi comuni mortali? E come questo è applicabile al
cittadino medio Joe (o Joan) il guerriero di Wushu del week-end lontano mille miglia dalla Cina?

Applicando su noi stessi

Beh, diamo un’occhiata un po’ più attenta a come il nostro mondo potrebbe essere comparato a quello degli atleti cinesi.

Di queste variabili dell’equazione, quali si applicano a noi?

  • Intensità
  • Azione (allenamento, pratica)
  • Tempo (la consistenza)
  • Coach
  • Risorse
  • Modellamento
  • Intelligenza Creativa
  • Standards

Il limite principale per la maggior parte di noi è il Tempo. Sia per le nostre finanze e la nostra disponibilità,
la maggior parte di noi non è capace di dedicare 5 ore quotidiane al Wushu. Ma sebbene il tempo sia uno dei fattori
principali, esso definitivamente NON E’ L’UNICO FATTORE, e molti atleti hanno ottenuto risultati eccellenti in condizioni
limitate di disponibilità di tempo. E, se posso essere sincero, molte persone usano il “tempo” come scusa per non fare il
proprio allenamento.

Io ho la coscienza sporca. Ma è la verità, e se tu vuoi crearti il tempo per fare qualcosa, ci riesci. Se qualcosa è davvero
importante per te,
allora la farai. Ma non facciamo l’errore di imbrogliare noi stessi con la scusa che la nostra
mancanza d’interesse per il Wushu sia semplicemente mancanza di tempo per il Wushu, perchè non si prende nessuno in giro così.

Va bene di perdere interesse in qualcosa, ma almeno bisogna essere onesti in questo. ( e se te hai perso la tua passione per
il Wushu, allora ti suggerisco di leggere il mio blog “

How to Maintain Your Motivation for Training?

mia traduzione:
Come mantenere la tua motivazione
per l’allenamento?

Io penso che lei sta indirizzando tutta la sua “intensità” verso il basso – gently thanks to Narom – www.wushuzilla.com

“Intensità” è anche uno degli argomenti più spinosi per molti di noi. Ci si trova sempre in scuole dove gli altri
studenti non sono così dediti o interessati al Wushu come lo siamo noi. O forse loro lo stanno facendo giusto giusto
per divertimento. Questo è, così come forse il nostro livello di intensità non deve essere dettato da quello degli altri,
e se tu non crei un ambiente intensamente allenante per te stesso (anche se questo si trova solo nella tua testa), allora
l’attesa che qualcun altro lo faccia per te potrebbe liverarsi lunghina. Tu puoi creare l’intensità per te stesso,
anche se il tuo ambiente non provvede a questo. Questo è davvero l’unico limite che noi stessi permettiamo che sia.

Un altro fattore che limita molto di noi è quello delle Risorse. Molti di noi non si trovano in Cina e non vi anno accesso.
Oppure non parliamo cinese, dunque anche se avessimo accesso non poremmo capire. Questa è una delle ragioni per la quale avere
un ottimo insegnante è molto importante [mia parentesi: grazie Giuseppe!]

Spesso i coaches hanno comprensione delle tecnologie e degli sviluppi del Wushu a cui noi non abbiamo accesso. E perfino
se non hai un coach con basi regolari, traendo vantaggio da qualsiasi risorsa tu disponga (online, seminari, video didattici,
ecc…) potrebbe essere una buona via.

Infine io penso che anche il Modellamento sia stata una bella difficoltà per molte persone. Mi ricordo di quando ho
iniziato per la prima volta a modellare me stesso, che le sole persone verso cui potermi modellare, fra tutti erano quelli
che stavano facendo Wushu da pochi anni in più di me. Allora era verso il maestro che tutti guardavamo perchè ci fosse
mostrato che cosa e come il buon Wushu dovesse apparire. Ma grazie all’avvento di questa serie di video disponibili su
Internet (portati dalla gentilezza di Al Gore) adesso tu hai accesso ai migliori atleti di Wushu ed agli standard più alti
dell’eccellenza che mai siano esistiti. Non vorrei mai dire che Youtube possa essere il sostituto di un buon Coach, ma ti
può aiutare a trovare coloro verso i quali tu puoi modellare te stesso ed il tuo allenamento. Non è ovviamente così buono
come essere nella stessa stanza con Zhao Qing Jian, ovviamente, ma è meglio di nulla.

Ma allora, dopo che abbiamo eliminato tutti i fattori limitanti, che cosa rimane? Accettando che tu sei nel mezzo al
nulla zenza un allenatore, un accesso as internet (come diavolo stai leggendo allora questo?) tu finisci con…

  • Intensità
  • Azione (allenamento, pratica)
  • Intelligenza Creativa
  • Standards

provando a mantenere l’intensità quandunque mi alleni – gently thanks to Narom – www.wushuzilla.com

E qui ce le hai. Gli aspetti dell’allenamento che TUTTI noi abbiamo la capacità di sviluppare, a dispetto di ogni
nostra situazione. Forse non avremo molto tempo, o un coach, o accesso alle risorse e coloro verso i quali modellarci,
ma noi possediamo alcuni degli elementi più importanti di quello che da agli atleti cinesi le loro uniche abilità.

Tu puoi creare un’Intensità di allenamento da solo ogni volta che metti piede in una Wushu guan (o in palestra,
o in un parco, o ovunque tu sia).

Ti puoi allenare e agire per migliorare te stesso a dispetto o anche se non ti trovi in Cina o non hai un coach.

Puoi utilizzare la tua unica Intelligenza Creativa per sviluppare e comprendere tutti i dettagli intricati del Wushu.

E puoi elevare i tuoi Standards in modo che tu non accetterai nient’altro che il meglio da te stesso.

Se sviluppi questi aspetti della tua metodologia di allenamento, allora quando HAI il resto, risorse, allenatori,
disponibilità di tempo e modelli di eccellenza, allora sarai capace di trarne pieno vantaggio.

La grande cosa che deriva dallo sviluppo di queste qualità è che esse non si applicano solo al tuo allenamento nel Wushu,
ma si applicano a molte aree della tua vita. E le capacitò che sviluppi nell’affinare queste qualità potranno beneficiarti
in così tanti modi che nemmeno te l’immagini.

Jiayou! (加油!)

羞龍 Xiulong

Stefano Zamblera, 2008