大理事会光路 dà lǐshìhuì guāng lù – the great council light way

Ogni riferimento a persona, fatti ed enti è puramente casuale! Ogni sensazione di coinvolgimento è anch’esso non dipeso da me, ma dalla coda di paglia di chi chiamato in causa si sente…

« Ho cinquant’anni ed ho sempre vissuto libero; lasciatemi finire libero la mia vita; quando sarò morto voglio che questo si dica di me: Non ha fatto parte di alcuna scuola, di alcuna chiesa,  di alcuna istituzione, di alcuna accademia e men che meno di alcun sistema: l’unica cosa a cui è appartenuto è stata la libertà. »

Letters of Gustave Courbet, 1992, University of Chicago Press

大理事会光路 dà lǐshìhuì guāng lù - the great council light way
大理事会光路 dà lǐshìhuì guāng lù - the great council light way

Mai come in questo periodo amo la libertà!

E sento una pulsione irrefrenabile ad esprimere quello che mi accade e che mi è accaduto, specialmente adesso, che sono reduce dal trasloco, un momento particolare della mia vita dove ancora una volta ho dovuto stipare e sigillare le mie cose, tutte le mie cose, in scatole e borse, portarle via da un luogo che per due anni è stata la mia casa, per un altro luogo che per altri anni sarà la mia nuova casa.

Il motorino e la macchina hanno subito imparato la nuova strada, ma il mio cervello ostinato e cocciuto ancora fatica ad orientarsi, a prendere la via giusta, a “staccare” le spine ed a chiudere i vari rubinetti.

Magari si pensa che sia facile “impostare” la nuova strada di casa…, ma specialmente la sera, quando la stanchezza ed i pensieri di un’intera giornata vissuta affollano ed offuscano la mia mente, dopo aver portato a casa la mi’ bimba bella, a volte finisco col prendere la direzione sbagliata, e ritorno asulla strada che facevo ogni giornoper tornare “a casa mi avecchia”

Beh…poco male! Si ricambia direzione e si torna indietro!

Perchè non è facile per niente dover attuare certi cambiamenti, è un po’ come esser lasciati! L’altra persona desiderebbe magari che tu sparissi, e giustamente non vuole più da te  attenzioni, che si trasformano in assillanti rotture di palle, però è anche vero che le relazioni, specialmente di amore verso qualcuno o qualcosa, beh! Non sono come un televisore, che una volta che non vogliamo più vederlo, basta cambiare canal

Cioè io credo che per i sentimenti delle persone…beh, non è che basti spengere un interruttore per bloccarne il flusso…, e quindi, tutto lentamente è in assestamento, e dall’alto della mia finestra le albe si susseguono ogni giorno l’una diversa dalle altre…, al casino senza tregua di Viale Talenti sventrato dalla tramvia ed incerottato con qualche migliaia di piantine, il cinguettio degli uccellini ed il fruscio del vento fra gli alberi: niente male direi!

Molto più tranquillo, molto più silenzioso ed allo stesso tempo rumoroso di suoni naturali e gentili, e non di rombi artificiali, e clakson, e motori, ed ogni sorta di troiaio che prima accompagnavano e scandivano il mio studio, come l’ambulanza che puntualmente partiva dall’humanitas a sirene spiegate a 10 alle 8 in punto: difficile pensare che ogni mattina, ma non il sabato e la domenica, ci fosse un disgraziato che si sentiva male proprio alle 8 meno 10…

Sono quel genere di cose che davvero mi urtano il sistema nervoso, come quando mi trovo in fila per fare qualche cosa e c’è sempre il ganzo di turno che deve passare avanti con 10.000 pretesti, tutti derivati da una singola e sola concezione di se stesso come più importante degli altri!

Rosso Fiorentino: pala dello Spedalingo - studio di un dettaglio
Rosso Fiorentino: pala dello Spedalingo - studio di un dettaglio

Eppure questa odiosa caratteristica del pensiero umano, questa egocentricità ed antropocentricità, pare ssere una costante con cui sbattere il muso continuamente ed ovunque, e mi sento di respirarne le spore praticamente in ogni posto ed in ogni momento, come se fosse una fase che ciclicamente si ripete, rinnovandomi un gran giremaneto di palle in svariate occasioni.

La ciclicità è poi una dinamica ricorrente, quasi un rituale del comportamento e dell’andamento di molte situazioni, come se il detto “history doesn’t teach us nothing” davvero costantemente riprendesse valore, e dunque ciclicamente si ripetano situazioni e ruoli in cui cambiano i protagonisti centrifughi e centripeti, ma il cui centro d’orbita rimane sempre, sempre, sempre costante.

Ma questo in realtà potrebbe anche andar bene, così come del resto è giusto che vinca il più forte in certe situazioni, ed in certe battaglie la spunti davvero il più astuto ed il più tremendo,,,il vero stratega!!! L’unica cosa però che mi rimane dentro d’insipegabile e di vermanete triste, è il tentativo irrisoluto di capire perchè certe persone a cui davvero tenevo tanto, un bel giorno mi sono reso conto che mi stanno scansando come si evita la merda per terra.

E’ certo che io sia merda, dunque bene scansarmi per non smerdarsi,,,ma non mi pare di essere mai andato in giro proclamarmi cioccolato, o improfumandomi di aromi non miei…, dunque ciclicamente i pensieri che sembrano incendiarsi e non spengersi mai nella mia testa, ritornano su queste persone e su certi fatti, e dunque provocano una serie di sentimenti dolorosi ed amari, buoni però anche per dipingere..

La mia è un’esigenza, una necessità di sfogare questo male, di esprimere quello che se lascio inespresso mi avvelena il sangue, e dunque mi rende velenoso anche verso chi mi sopporta e rimane al mio fianco, così come l’impulso irrefrenabile che ho di parlare e di scrivere di certi argomenti, non è di certo pulsione mirata a qualcosa, come se volessi arruolare gente al mio partito, un partito che non solo non ho, ma che non m’importa di avere e non avrò mai!

Tuttavia…, non posso accettare che qualcuno, perchè forte di un ruolo dato, mi venga a tappare la bocca ed ignori quello che partendo dall’amore ed arrivando alla rabbia ho espresso e condiviso!

Sailing with Mistral
Sailing with Mistral

Io sono un uomo libero, con gli occhi per vedere le cose, orecchi per sentirle ed un cervello maledettamente rimuginante per pensare ed interpretare e rileggere questi dati infinite volte…; non mi accontento delle favoline scodellate e del comunemente assunto come verità.

Io non sono parte e non voglio far parte del “si”, non voglio far parte dell’appiattimento totale e collettivo con cui tutto viene inesorabilmente privato di ogni individualità, di ogni particolarità e di ogni espressività, con la scusa del bene comune, bene comune un bel cazzo!

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