武当太极剑四十九式 Wudang Taiji Jian 49 Shi
La spada dovrebbe misurare 2 cun e 6 fen di grandezza; L’ impugnatura
dovrebbe essere di 1 chi, 1 cun e 7 fen di larghezza; La lama dovrebbe
misurare 2 chi, 4 cun e 7 fen. In questo modo, tutta la spada dovrebbe
misurare 30 chi e 9 cun di lunghezza”.
Rituale della forgia delle spade secondo Dongxuan Lingbao Daoxue Keyi
Rituali Taoisti dell’ antico Mistero e dei gioielli magici
Canone Taoista TT. 1126, fasc. 761
Da sempre è esistita un’unione tra l’ arte della scherma cinese ed il Taoismo, infatti ? Jian, la spada dritta, era uno strumento religioso utilizzato in cerimonie magiche e rituali, così come un’ arma.
Nelle cerimonie Taoiste la spada era uno strumento fondamentale per l’ esecuzione dei rituali di esorcismo e di soggiogazione delle entità demoniache, ed il potere della spada come strumento esoterico è ricordato anche dal Huang Lao che afferma che il leggendario Imperatore Giallo, Huang Di, padrone delle arti esoteriche, brandiva una spada di bronzo, secondo il testo Huangdi Benji.
Legata al fuoco, nella dinamica dei 5 elementi, la spada è sempre stata considerata con riguardo dai Taoisti come avente uno spirito magico che richiedesse a chi la maneggiasse una grandissima maestria e padronanza della propria energia interna; secondo i classici dell’ alchimia interna la spada rappresenta lo Shen, e la sua natura è capace di trasmettere o di accentrare energia, caratteristica che la rende uno strumento molto potente.
Sempre seguendo le testimonianze dei testi alchemici taoisti, Jianshu, l’ arte della spada, è strettamente legata alle tecniche alchemiche per il beneficio del respiro e della calma nel clamore delle battaglie.
Nella tradizione della regione della montagna di Wudang, provincia dello Hubei, il taoista alchimista Zhang Sanfeng è sempre stato descritto anche come un abilissimo spadaccino ed un grandissimo combattente: in Daozang Yaoji leggiamo “Zhang Sanfeng, fine del periodo Yuan ed inizio Ming, era anche chiamato Quan Yi e Jun Shi. Il suo nome Taoista era Maestro Xuan Xuan, nativo di Yizhou, Liadong. Egli ebbe un enorme talento per le arti marziali a mano nuda e dell’ arte della spada. I praticanti di arti marziali sanno che per essere un abile maestro di spada è necessario prima di tutto padroneggiare le tecniche a mano nuda” e dunque non è strano che Zhang Sanfeng fosse stato un abilissimo maestro nel pugilato dello stile di Wudang.
L’ alchimista Zhang Sanfeng o i suoi diretti successori svilupparono e codificarono l’ arte della spada di Wudang; nel testo Neijia Danzi Zhendi leggiamo ” i successori di Sanfeng si ispirarono alla via del Libro dei mutamenti Yiqing per affinare le proprie tecniche di spada.
In accordo con la dottrina dei mutamenti, la varietà ed i cambiamenti provengono dal Tao del Cielo, dunque la suprema tecnica dell’ arte del combattimento prende 8 trigrammi per rappresentare le 8 direzioni; 64 posizioni per 64 esagrammi , 384 linee individuali (Yao) per 384 mani (tecniche di pugno)”; sempre secondo la tradizione “l’ addestramento di base sarebbe durato 3 anni, e solo dopo un’ appropriata istruzione
sarebbe stato possibile entrare in dominio della propria interiorità”, padronanza grazie alla quale “l’ attaccare sorge come una brezza gentile e tu non puoi vedere la spada: se uno guarda al riflesso della spada, non sarà abile di vedere chi la impugna”
武当丹派 – i 9 discendenti della setta “Dan”
In accordo col taoista Song Weiyi, Wudang Jianshu venne messa a punto da Tongxuan Zhenren, altro nome onorario di Zhang Sanfeng, e la tradizione vuole che l’arte della spada venne tramandata e mantenuta tra i monaci guerrieri di Wudang Shan, e trasmessa segretamente all’ interno del loro gruppo sino a quando il famoso maestro Zhang Songxi, abilissimo nella boxe interna di Wudang, che visse durante il regno di Jia Jing (1522 – 1566) ne rinnovò il bagaglio tecnico inserendo la propria esperienza marziale di 8 stili praticati, trasmettendo inoltre Wudang Jian alla regione di Siming Shan, dando così inizio al lignaggio della setta Dan, parola che deriva dal concetto taoista di Cinabro, l’ elisir a cui mirano le pratiche alchemiche taoiste.
Secondo la tradizione Wudang Jianshu venne dunque trasmessa secondo questo lignaggio:
- Zhe Dong, nome taoista: Dan Yazi
- Zhao Taihu, Qin’ an, nome taoista: Dan Yun Shan Qiao
- Wu Jiucheng, nome taoista: Wudang Danxu
- Yan Xisheng, nome taoista Ding Dan Sou
- Lu Shiniang, dello Zhejiang, nome taoista: Dan Xiake
- Li Danian, nome taoista Jindan Chizi
- Chen Yinchang, nome taoista Danyun Luzhe
- Zhang Yehe, nome taoista: Huan Danzi
- Song Weiyi, nome taoista Feidan Jiu’ er.
宋唯 Song Weiyi
Song Weiyi (1860 – 1926) di Beizhen, Fengtian (Mukden) fù maestro taoista famosissimo, il cui nome Weiyi significa “l’ unico”, conosciuto anche come Chen Qi De Yuan; secondo la tradizione nel suo incontro con il maestro taosita Zhang Yehe venne immediatamente riconosciuto come il predestinato maestro erede della IX generazione, e dunque da quel momento si dedicò allo studio dell’ arte della spada di
Wudang per crica 16 anni.
Spadaccino incommensurabile, si dice che riuscisse a intontire qualsiasi altro maestro di arti marziali con la sua abilità nella spada; scrisse alcuni famosi trattati di Wushu quali “Wudang Danpai Jianshu” e Wudang Jiu Yuanliu Pai”, e con suo fratello Song Depu redasse “Wudang Pu Jian”.
Approdato a Beijing, Song Weiji venne ben presto riconosciuto come proprio eguale dai più grandi maestri di Wushu suoi contemporanei.
Vi sono poi alcune leggende che hanno contribuito alla formazione di una tradizione popolare secondo la quale si sostiene che sino a Song Weiyi non esistesse ancora nessuna “forma” di spada del Taiji, e che esse comparirono solo dopo che Weiyi insegnò Jianshu a Yang Banhou, figlio di Yang Luchan.
李景林 Li Jinglin
Li Jinglin, detto Fangzhen, fù il più famoso dei discepoli di Song Weiyi, la cui abilità nella scherma e nel Wushu era così alta che presto venne chiamato e conosciuto con il nome di Li Shenjian, ossia Li la Spada Magica.
Datosi alla carriera militare, nel 1925 venne graduato generale e capo istruttore di arti marziali delle forze armate, dunque egli riuscì a combinare la propria carriera militare con lo studio e la pratica del Wushu in un periodo particolarmente instabile e turbolento della storia cinese.
Li non fù solo uno spadaccino formidabile, ma eccelleva anche nel Taijiquan secondo il metodo di Yang Banhou (1837 – 1922), fù amico di Sun Lutang (1861 – 1933) e di altri maestri di Wushu, soprattutto grazie alla fondazione della “Central Academy of Guoshu” di Nanchino, nel 1928, un punto d’ incontro e di riferimento per i maggiori grandi esperti di Wushu dell’ epoca.
Tra i grandi maestri che frequentarono l’ accademia di Jinglin è doveroso ricordare: Zhang Zhijiang, Zhu Guofu (Xingyiquan), Wang Ziping (Shaolin, Shuaijiao), Li Jinglin (il vicedirettore dell’ accadmeia, fondatore dello stile Li di Taijiquan, maestro di Gunshu, Jianshu, Lancia, Tuishou), Yang Chengfu (Yang Taiji, Gunshu, Jianshu, Lancia, Tuishou), Sun Lutang (Xingyiquan, Baguaquan, fondatore dello stile Sun Taijiquan, Gunshu, Jianshu, Qiangshu, Tuishou), Ma Liangzhuan (Nuevo Wushu), Wu
Junshan (fondatore dello stile Wu di Taijiquan, Baguazhang, Daoshu, Jianshu, Gunshu, Qiangshu), Chen Ziming (Chen Taijiquan), Gao Zhendong (Xingyiquan), Huang Baijia (Bagua, Xingyi dei Dodici Animali), MaYingtu (Bajiquan, Pigua, Tongbei), Xu Baolin (Zuiquan), e tantissimi altri talenti del Wushu.
Nei 20 anni di vita (1928 – 1948) l’ accademia costituì il punto di riferimento ed il centro orbitale del mondo del Wushu, creando inoltre un luogo di scambio interculturale tra differenti stili e maestri.
Lo stesso Li Jinglin applicò alcune variazioni fondamentali al Wudang Jianshu, attingendo da alcuni principi propri del Baguaquan, o baguazhang, e del Taijiquan, sviluppando forme da eseguire a coppia, Wudang dui Jian, che riassumevano tutto il lavoro di addestramento al combattimento, alla strategia, ai movimenti, alla tattica.
Osservando la situazione attuale e gli aspetti del bagaglio marziale ereditato dai successori di Li, sembra plausibile sostenere che in realtà non vi fossero delle vere e proprie codifiche standardizzate, e che Li riuscisse ad insegnare fondamentali e tecniche di matrice comune differenziandone la trasmissione alle esigenze ed alle caratteristiche individuali dei propri studenti, rispettando quindi i canoni di base del proprio metodo di Wushu e di Jianshu ma adattandone i contenuti alle peculiarità dei propri discepoli.
Egli morì molto giovane, all’ età di 47 anni, colto da malattia nella città di Jinan, nello Shandong; tutta la sua arte sembra riassumibile emblematicamente nelle parole “praticando Jianshu, è necessario concentrarsi affinchè il proprio corpo si muova unitariamente come un drago che nuoti, evitando ad ogni costo blocchi e ristgnazioni. Praticando correttamente, quotidianamente, per un lungo periodo, il corpo e la spada saranno coordinati, lo spirito e la spada saranno in armonia. Quando non vi sarà spada, sarà come se tutte le parti del corpo ugualmente la avessero. Se si riuscirà a raggiungere la comprensione di queste relazioni, allora si potrà giovare del massimo del Tao”.
Quando Li Jinglin ufficiò presso l’ Accademia di Guoshu ebbe numerosissimi studenti, ma egli non istituì alcun lignaggio tramite un discepolo, e dunque ad oggi è impossibile produrre una lista completa di successori.
Sicuramente è possibile enunciare grandissimi maestri, della statura di Pei Xirong (Wudang), Hu Yuen Chou (Taijiquan), Gu Ruzhang (più noto con il nome di Ku Yu Cheung, Shaolin), Fu Zhensong (Baguazhang) e suo figlio Fu Yonghui (Fu Wing Fai in Cantonese), Chu Guiting (Xingyi), Liu Baichuan (Luohan Shaolin), Sun Cunzhou e Sun Jianyun (i due figli di Sun Lutang), Su Jingyou, Huang Zhixiu, Gao Zhendong,
Qian Xijiao, e tantissimi altri furono suoi allievi ed appresero Wudangjian secondo il suo metodo.
李玉琳, 李天骥 Li Yulin e Li Tianji
Fra tutti i discepoli di Li Jinglin si distinse particolarmente Li Yulin (1888 – 1965) sia come dedizione alla pratica del Wushu, sia come onestà: egli apprese e praticò lo Xingyiquan da En’ guang Hao, da Zhang Zhaodong e da Li Cunyi, e studiò Taijiquan sia con membri della famiglia Yang sia con Sun Lutang; Yang Chengfu (1883 – 1936), sebbene non si sia mai ufficialmente riferito a Yulin come suo studente, lo trattò sempre come suo pari.
Egli si distinse anche nella pratica del Baguaquan e nello studio di Shaolinquan, dunque apprese Wudang Jianshu c/o l’ Accademia Centrale di Guoshu.
Li Yulin ebbe 2 figli: Li Tianchi e Li Tianji: Tianchi perseguì gli studi nella medicina tradizionale cinese, riuscendo ad amalgamare i concetti basilari del Tuina con i concetti chiave della medicina e con i fondamentali del Qigong e di alcuni stili di Wushu; Tianji si dedicò invece allo studio ed lalla diffusione delle arti marziali, e divenne popolare con il nome “il padre del Taijiquan moderno” per la tenacia e la dedizione che impiegò nella diffusione del Taiji, e per aver partecipato alla preparazione ed alla codifica di alcune sequenze preordinate diffuse e conosciute in tutto il mondo, come la forma semplificata di Taiji Quan 24 movimenti, detta anche Jianhua Taijiquan.
Li Tianji (1914 – 1996) nacque nel paese di Anxin, provincia dello Hebei, e dunque si avvicinò ed iniziò la pratica del Wushu sotto la tutela del padre Li Yulin dall’ età di 7 anni. Dunque divenne discepolo di Sun Lutang (1861 – 1933) e di Li Jinglin col quale studiò Wudangjian.
Laureatosi presso l’ Accademia Centrale di Wushu all’ età di 17 anni Li era assolutamente convinto dell’ utilità del Taiji come strumento utilizzabile per il mantenimento della salute e della buona forma fisica, e dunque egli potrebbe essere considerato il primo maestro di Wushu che incoraggiò e che si dedicò alla massificazione del Taiji, portandone la pratica anche agli ammalati ed agli infermi, raggiungendo risultati altamente soddisfacenti.
Quando negli anni ‘ 50 il Governo Cinese stabilì la necessità di una Commissione Statale per l’ Educazione Fisica e per lo Sport, Li Tianji venne eletto direttore, e dunque partecipò, coordinò e direttamente operò nella codifica delle forme di Taijiquan semplificato 24 e 66 movimenti e nella forma semplificata di Taijijian 32 movimenti ed 88 movimenti, tutte scritte da una commissione di maestri di Wushu tradizionale guidati e capeggiati da Li.
Nel 1980 pubblicò una monografia dedicata alla spada di Wudang, e sino alla sua morte Li fece parte del corpus degli insegnanti dell’Istituto di Educazione Fisica e di Sport di Beijing.
Tra gli allievi di Tianji, eredi del suo metodo di Wudangjian vi furono la figlia Li Defang e sua nipote Li Deyin (1938 – ) che studiò il Taijiquan e Wudang Jian con suo zio, e successivamente divenne studentessa di Taijiquan stile Chen presso Li Jingwu, di Taiji stile Wu con Xu Zhiyi, di Taiji stile Sun con Sun Jianyun e di stile Yang con Hao Jiajun; si recò a Shaolin per approfondire i propri studi di Wushu.
武当太极剑四十九式 Wudang Taijijian, 49 Shi
Come accennato precedentemente l’ origine dell’ arte della spada di Wudang è strettamente legata oltre che all’ utilizzo marziale dell’ arma alle pratiche alchemiche e rituali taoiste, e dunque nei suoi movimenti vengono coltivati 3 punti focali detti Jing Bao, Qi Yang ed An Shen, che potrebbero essere rispettivamente tradotti come proteggere il centro, alimentare l’ energia, calmare lo spirito. La concentrazione durante l’ esecuzione dei movimenti dovrebbe permettere di non “perdere” (lou) nessuno di questi 3 elementi, contribuendo al mantenimento della buona salute e della forma psico-fisica.
Durante la sua evoluzione nel corso della storia, la spada di Wudang ha adottato alcuni elementi propri di altri stili, così come il passo proprio del Baguazhang e l’ utilizzo della vita e delle anche proprio del Taiji e come ogni altro stile di Jianshu corpo e spada devono poi essere coordinati ed i movimenti, armonici, sono caratterizzati sia da traiettorie e forze circolari, dolci e morbidi, sia da traiettorie e forze curve e/o rettilinee repentine ed esplosive; il movimento deve essere continuo, senza alcuna interruzione.
Alcuni movimenti saltati, rettilinei e repentini traggono la loro origine dallo Xingyiquan e sono caratterizzati da una notevole vitalità (jingshen) che permea le azioni.
L’ arte della spada di Wudang sembra essere un metodo di scherma designato al combattimento relativamente vicino tra gli opponenti, così che le azioni possano essere portate “dopo che la mano avversaria sia partita, ma prima che essa sia arrivata”, e la sua estrema duttilità si “accorda con naturalezza ai movimenti dell’avversario” senza essere costretta in regole restrittive, seguendo ed accordandosi alla dottrina delle mutazioni, basandosi sul fatto che “la chiave dell’ arte della scherma consiste nel saper apprezzare i cambiamenti nello stesso istante in cui essi avvengono nell’ avversario, intercettando e raggiungendo per primi. Ogni movimento , un cambiamento: ogni cambiamento un obiettivo”.
Varietà e mutevolezza appaiono il fondamento delle tecniche della spada di Wudang, caratterizzata come descritto precedentemente da movimenti circolari ampi e morbidi, spiraliformi, dai quali si scatenano fulminei attacchi eseguiti su direttrici di forze rettilinee “aspettando quietamente il movimento dell’ avversario e lanciando fulminei attacchi colpendo con la punta della spada”.
Così come ogni stile di Taijiquan, o più in generale di Wushu, la caratteristica fondamentale di Wudangjian consiste nel riuscire a muoversi con tutto il corpo in armonia: ” il corpo è come quello di un drago, la spada è come il lampo”, o ancora come recita un proverbio della regione di Wudang Shan “quando (il maestro) salta e rotea nell’ aria spaventa gli uccelli; quando ruota al suolo, non solleva un granello di polvere”, per esprimere le abilità dei maestri di Wudangjian.
La forma di spada di Wudang, pubblicata secondo la codifica dei 49 movimenti da Li Tianji, è divisa in 6 sezioni o linee, ed è caratterizzata da un ritmo generalmente brioso e sostenuto, simile alle esecuzioni possibili nello stile Chen, e come quest’ ultimo include anche movimenti con rilascio dell’ energia, ma ha alcune peculiarità, come l’utilizzo del tronco inclinato e la personalizzazione del passo del Baguazhang.
La sequenza di movimenti, che ho studiato a TianTan GongYuan dalla maestra Liu Jin Ping, viene chiamata da tutti i praticanti del parco semplicemente Wu Dang Jian, ed anche le proff. YangLi e LiYanJun della Beijing University of Phisical Education, dopo averne visto una serie di Zu He durante l’ esecuzione della mia forma libera di spada nei penultimi campionati nazionali di Taiji, la identificarono immediatamente come Wu Dang Jian.
La cosa che più mi aveva soddisfatto è aver dimostrato che a Beijing esistono luoghi dove la pratica del Wushu è estremamente intensa e naturale, dove anche un Laowei potesse recarsi, aggregarsi ed apprendere nozioni di Wushu di alta e differente qualità da ciò che commercialmente viene “venduto” ogni anno alla schiera di “turisti del Wushu” nelle Università e nelle scuole sportive.
Se solo la stessa cosa potesse avvenire anche in Italia, se solo si riuscisse a portare fuori delle mura delle palestre il Wushu e praticarlo nei parchi come viene ancora fatto in Cina: essi diverrebbero scrigni dove potrebbe essere custodito e divulgato il Wushu nelle sue essenze più antiche e contemporaneamente nella sua caratteristica moderna di massificazione, di libertà e gratuità.
Per quanto concerne Wudangjian, all’interno dello stesso parco ci sono
2 varianti della forma: una di 49 movimenti effettivi, che ho studiato e osservato le prime 2 settimane, sempre a Tiantan, dal maestro Liù (non so altro di lui) e dai suoi allievi presso la porta Nord del parco: in questa sequenza che ritengo sia la più diffusa, alla 5° linea, 35° movimento, dopo il Du Li Tuo Jian viene come da sequenza eseguito Gongbu Gua Pi.
Invece nella zona della porta suda, dove insegna e pratica Liu Jin Ping e Shi, sempre nello stesso gruppo di movimenti della 5° linea, dopo il Duli Tuo Jian, si esegue Gua Jian destro e sinistro, Hui shen Bei Gua Jian, Tiao Bu An Jian per concludere con il 36° movimento citato nella sequenza Gong Bu Gua Pi.
In questa variante la sequenza risulta decisamente più interessante e tecnicamente più complessa, e la serie di Gua Jian risulta ben legata a quanto ha preceduto la forma e ben introduce la fine della 5° linea e la 6° linea, dal ritmo più marcato e vivace; Liu Jin Ping inoltre sosteneva che questi passi in avanti (verso Est) fossero perfetti per poter poi svolgere correttamente il resto della sequenza e trovarsi nel punto designato alla chiusura della forma.
La sequenza, in questa variante, conterebbe di 50 movimenti, e gli insegnanti della zona di Liu Jin Ping affermano che questa fosse la versione originale della forma, ma che nell’ edizione del 1980 Li Tianji preferì omettere questo gruppo di movimenti ed alcuni altri particolari per semplificarla e renderla più massificata.
Nella versione Wudangjian del maestro Liù, effettivamente, i contenuti tecnici sono leggermente diversi, più vaghi, meno precisi, molto più simili alla forma Taijian 32 Shi ed alla 42 Shi.
Mancano poi di tutti i fondamentali di Yun Jian, alcune direzioni non tornano e alcuni fondamentali dell’ arma sono tralasciati, così come non vi è esecuzione dei Fa Li, manca del tutto il Fan Yao nel passaggio della 3° linea tra (21) Mabu Cang Jian e Gongbu Fan Xia Ci. (22 – Huishen Fan Ci)
Di seguito l’ elenco dei movimenti della forma 49 movimenti, così come pubblicata da Tianji nel 1980:
第一节Di yi jie – sezione prima
- 起式 Qishi
- 丁步点剑 Dingbu Dianjian – piedi uniti, passo a “T” e colpire con la
punta della spada - 回身点剑 Huishen Dianjian – voltare il corpo, colpire con la punta
della spada - 仆步横扫 Pubu Heng Sao – passo accosciato, spazzare orizzontale
- 右左平带 Youzuo Ping Dai – parare orizzontalmente a sinistra ed a destra
- 分脚领剑 Fenjiao Ling Jian – calciare con la punta del piede e sostenre
la spada - 叉步反撩 Chabu Fan Liao – passo incrociato e colpire con Liao Jian
rovesciato - 马步云抱 Mabu Yun Bao – passo Mabu, parare con la spada eseguendo Yun
Jian - 丁步下截 Dingbu Xia Jie – piedi uniti in passo a “T”, tagliare
con la spada verso il basso (ginocchio) - 翻身崩剑 Fanshen Beng Jian – voltare il corpo e sollevare la punta
della spada in Beng Jian - 弓步下刺 Gongbu Xia Ci – passo Gongbu e stoccata verso il basso (ginocchio)
- 独立上刺 Duli Shang Ci – equilibrio su un agamba e stoccata verso
l’ alto
第二节 Di’ er jie – sezione seconda
- 仆步穿剑 Pubu Chuan Jian – passo accosciato, penetrare con la spada
- 蹬脚前刺 Dengjiao Qian Ci – calcio di tallone e stoccata frontale
- 跳步平刺 Tiaobu Ping Ci – salto e stoccata orizzontale
- 转身平刺 Chuan Shen Ping Ci – ruotare il corpo di 360° e stoccata
orizzontale - 行步穿剑 Xingbu Chuan Jian – passo Xingbu in cerchio perforando con
la spada - 行步扣剑 Xingbu Kou Jian – passo Xingbu in cerchio, schiacciare con
la spada - 弓步下刺 Gongbu Xia Ci – passo Gongbu e stoccata orizzontale
第三节 Di san jie – sezione terza
- 腾空跳刺 Teng Kong Tiao Ci – passo saltato, stoccata orizzontale in
aria - 马步藏剑 Mabu Cang Jian – posizione Mabu, occultare la spada
- 回身反刺 Huishen Fan Ci – voltare il corpo 180° e colpire in stoccata
rovesciata (la stoccata è verso il basso) - 虚步崩剑 Xubu Beng Jian – passo vuoto, parare con la spada sollevando
la punta - 独立上刺 Duli Shang Ci – equilibrio su una gamba, stoccata verso l’
alto - 撤步云斩 Chebu Yun Zhan – retrocedere (la gamba in Tixi scende dietro),
parare con la spada eseguendo Yun Jian - 仰身架剑 Yang shen Jia Jian – inclinare il corpo, parare e colpire
di taglio e di punta
Di si jie – sezione quarta
- 转身回抽Chuan Shen Hui Chou – voltarsi di 180°, parare e colpire
avanti - 并步平刺 Bing bu Ping Ci – unire i piedi, stoccata orizzontale
- 行步撩剑 Xingbu Liao Jian – passo Xingbu in semicerchio, colpire e
parare con la spada sollevando in Liao - 仰身撩剑 Yang Shen Liao Jian – inclinare il corpo, colpire con Liao
- 盖步按剑 Gaibu An Jian – passo a coprire, schiacciare in basso con
la spada - 跳步下刺 Tiaobu Xia Ci – saltare in avanti, colpire in stoccata verso
il basso
第五节 Di wu jie – sezione quinta
- 歇步压剑 Xiebu Ya Jian – passo di riposo, schiacciare in basso con
il piatto della spada - 虚步点剑 Xubu Dian Jian – passo vuoto, colpire con la punta della
spada - 独立托架(剑) Duli Tuo Jia – sollevarsi su una gamba, sostenere in alto
(la spada) - 弓步挂劈 Gongbu Gua Pi – passo in Gongbu, parare in Guajian e colpire
spaccando dall’ alto in Pijian - 歇步后刺 Xiebu Hou Ci – passo a retrocedere, stoccata indietro
- 叉步云斩 Chabu Yun Zhan – passo incrociato, parare eseguendo Yunjian,
tagliare e colpendo con forza con la lama - 虚步抱剑 Xubu Bao Jian – passo vuoto, impugnare la spada
- 叉步平带 Chabu Ping Dai – passo incrociato, parare con la spada orizzontalmente
- 弓步平崩 Gongbu Ping Beng – passo Gongbu, scattare la punta della
spada in alto in Beng Jian
第六节Di liu jie – sezione sesta
- 提膝点剑 Ti Xi Dian Jian – colpire con la punta della spada in equilibrio
su una gamba - 叉步反撩 Chabu Fan Liao – passo incrociato, colpire in Liao rovesciato
- 丁步刺剑 Dingbu Ci Jian – unire i piedi e stoccata orizzontale
- 丁步抱剑 Dingbu Bao Jian – impugnare la spada a piedi uniti
- 行步穿剑 Xingbu Chuan Jian – passo Xingbu in cerchio conficcando la
spada - 扣剑平抹 Kou Jian Ping Mo – premere con la spada e drizzarla orizzontalmente
spostando con la lama - 并步平刺 Bingbu Ping Ci – unire i piedi e stoccata orizzontale
- 收式还原 Shoushi Huan Yuan – chiudere la forma, tornare all’ origine
Bibliografia
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State University of New York Press, Albany. ISBN 0-7914-2653-X - 劉道明 Liu Daoming, 1291 “The Complete Biographies of Immortals from Auspicious
Wudang Mountain”, Wudang fudi congzhenji 武當福地總真集. - 趙道一 Zhao Daoyi, 1276 歷世真仙道體通鑒 Lishi zhenxian tidao tondjian, a History
of True Immortals
羞龍 Xiulong
Stefano Zamblera, 2008